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 2009  novembre 02 Lunedì calendario

Salgono a 13 le vittime italiane della suina

• D’Auria Emiliana. Scolara, 11 anni. Una bambina di Pompei, apparentemente sana, che non si sente bene il mercoledì, migliora un po’ dopo le prime cure prescritte dal pediatra per l’influenza, ma la sera di quello stesso mercoledì cade in deliquio, non si riprende, la portano di corsa a Scafati dove la rianimano, quindi la trasferiscono a sirene spiegate a Napoli. Durante il tragitto non riesce a respirare, la attaccano a una macchina, ma ormai è tardi. Nel pomeriggio di venerdì 30 ottobre, pochi minuti prima delle 4, spira. Una prima analisi fa capire che, all’insaputa di tutti, si tratta di una cardiopatica. Una seconda analisi rivela che ha contratto il virus dell’influenza cosiddetta suina, l’A/H1N1. Il virus si sta diffondendo, le scuole primarie sono semivuote, eppure i medici rassicurano tutti: l’influenza è blanda, meno pericolosa della normale che fa sette morti ogni diecimila infettati (mentre scriviamo, i morti italiani della suina sono 13 su 200 mila contagiati), chi soccombe è quasi sempre perché aveva altre patologie, bisogna però stare attenti ai piccoli, del tutto inermi perché mai infettati in precedenza e quindi non rafforzati dagli anticorpi suscitati dai precedenti attacchi. In America, i bambini morti sono il doppio della scorsa primavera (8 contro 4 per mille degli ammalati). [Giorgio Dell’Arti]