vanity, 27 ottobre 2009
Le dimissioni di Marrazzo
• Cafasso Gianguarino. Spacciatore, pappone, confidente dei carabinieri, 36 anni. Morto d’infarto in un motel sulla Salaria, a Roma, lo scorso 12 settembre. Considerato figura irrilevante all’inizio delle indagini sul caso Marrazzo, sta diventando sempre più importante nel corso dell’inchiesta. È stato lui ad avere la pensata del video col trans, a portare i carabinieri nell’appartamento di via Gradoli, a girare per un mese tra Oggi, Libero, Il Giornale, Chi in cerca di un acquirente del filmato. Era partito con una richiesta di centomila euro, il che ha fatto pensare agli inquirenti che alle spalle potesse avere qualcun altro. Le due croniste di Libero, Brunella Bolloli e Fabiana Ferri, lo hanno descritto come «un bestione con gli occhi gonfi, i tatuaggi, una macchina scassata e una fasciatura in testa». È stato lui a parlare di altri due uomini politici coinvolti in amori con i trans, uno dei quali soprannominato “chiappe d’oro”. Morto Cafasso, i carabinieri hanno pensato di far da sé. Marrazzo intanto s’è dimesso da presidente della Regione Lazio. Correranno alle elezioni Renata Polverini per il centro-destra e forse Emma Bonino per il centro-sinistra. [Giorgio Dell’Arti]