16 ottobre 1978
Tags : Giovanni Paolo II
«Habemus Papam». È un polacco
Alle 17.17
la fumata bianca. Alle 18.45 il cardinale Pericle Felici proclama: «Habemus
Papam». Il 264° della Chiesa cattolica. La folla dei fedeli in piazza San
Pietro è incuriosita, il nome suona nuovo, esotico: «Wojtyla? Ma è un
africano?». Invece è l’arcivescovo di Cracovia, 58 anni, il primo papa non
italiano dal 1523, dalla morte di Adriano VI, olandese di Utrecht. Alla sera,
al suo segretario don Stanislao che lo raggiunge nel recinto del conclave dice
in romanesco: «Li possano…». Si riferisce ai cardinali che lo hanno eletto.
[Stanislaw Dziwisz, Una vita con Karol, Rizzoli] Se lui è spiazzato, lo sono anche i
servizi segreti dell’Est. Proprio non se l’aspettavano.
«Se mi sbaglio, mi corrigerete»
• Duecentomila
fedeli aspettano la benedizione del Papa in piazza San Pietro e quando alle
19.15 si affaccia al balcone, è uno scroscio di evviva, battimani e fazzoletti
sventolati. Il suo primo discorso dura alcuni minuti e rompe la tradizione che
voleva il Papa eletto in silenzio: «Sia lodato Gesù Cristo! Carissimi fratelli
e sorelle, siamo ancora tutti addolorati dopo la morte dell’amatissimo papa
Giovanni Paolo I. Ed ecco gli eminentissimi cardinali hanno chiamato un nuovo
vescovo di Roma. Lo hanno chiamato di un paese lontano... Lontano, ma sempre
così vicino per la comunione nella fede e nella tradizione cristiana. Io ho
avuto paura di ricevere questa nomina, ma l’ho fatto nello spirito
dell’obbedienza verso il nostro Signore e nella fiducia totale alla sua madre,
Madonna Santissima. Anche non so se potrei bene spiegarmi nella vostra... la
nostra lingua italiana. Se mi sbaglio, mi corrigerete! E così mi presento a voi
tutti, per confessare la nostra fede comune, la nostra speranza, la nostra
fiducia alla Madre di Cristo e della Chiesa e anche a incominciare di nuovo su
questa strada della storia e della Chiesa, di incominciare con l’aiuto di Dio e
con l’aiuto degli uomini».
• Al
Corriere della Sera in redazione avevano preparato 17 biografie di arcivescovi
papabili, ma non la sua. «C’è un bell’aneddoto (ce ne sono a bizzeffe) su
Wojtyla, già cardinale, fermato sui Tatra dalle guardie mentre sciava. Il
poliziotto: “Stupido, ti rendi conto a chi hai rubato i documenti? Starai al
fresco per un bel po’”. “Ma sono davvero io”. “Un cardinale che scia? Mi prendi
per scemo?”. Il Cremlino delle divisioni e i sottocapi del regime di Varsavia
si comportarono poi più o meno con la stessa incredulità delle guardie di
frontiera». [Adriano Sofri, la Repubblica 12/10/2003].
• L’evento
in Italia viene trasmesso a reti unificate dalle due reti televisive,
inserendosi nei due telegiornali. Telecronisti per il Tg1 Paolo Frajese e Bruno
Vespa, per il Tg2 Italo Gagliano e Pino di Salvo (I programmi serali previsti
sono slittati dalle 20.40 alle 21.20, senza subire però cambiamenti).