vanity, 9 novembre 2009
L’influenza suina
• I morti da suina sono fino a questo momento 32, su un
universo di 700 mila contagiati. Dunque una percentuale molto più bassa
di quella relativa all’influenza normale, che l’anno scorso ha provocato
8.000 morti. Il grande dilemma che attraversa tutte le famiglie è se
vaccinarsi o no. Molti medici sono contrari e si astengono, lo stesso
Berlusconi non si vaccinerà per la ragione che, alla sua età, è
certamente immune, le due categorie più a rischio – i bambini e le donne
incinta – diffidano perché il vaccino non è stato sufficientemente
testato. La conseguenza di questi atteggiamenti, forse giustificati, è
che un’enorme quantità di vaccini rischia di restare inutilizzata. Vale a
dire: una montagna di soldi (184 milioni di euro) buttata dalla
finestra, a solo beneficio della Novartis, l’azienda che ci rifornisce
dell’antiinfluenzale. Ma altre valutazioni ricordano che senza vaccino
ci sarebbero più ricoveri in ospedale, con costi più alti. In ogni caso:
paura e confusione abbondano. Al Niguarda di Milano, preso d’assalto,
dicono che «una visita su cinque è di pazienti che temono di avere il
virus H1N1. Dal 15 ottobre ne arrivano quasi 300 al giorno; rispetto
allo stesso periodo del 2008 le visite ai bambini sono raddoppiate,
quelle agli adulti in crescita costante (più 10%). Ma solo il 15% viene
ricoverato. Il resto del viavai è da imputare soprattutto alla paura». [Giorgio Dell’Arti]