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 2009  novembre 16 Lunedì calendario

Il processo lungo

• La tragedia è che, concentrati sulla prescrizione breve concepita come “legge ad personam” (e lo è), rischiamo di dimenticarci che le lungaggini processuali sono una realtà tremenda del nostro sistema, una delle principali ragioni per cui l’Italia è un Paese sostanzialmente ingiusto. infatti vero che sei anni per chiudere definitivamente una procedura dovrebbero essere sufficienti e c’è un limite oltre il quale l’amministrazione della giustizia diventa solo persecuzione. Ha senso, per esempio, che un uomo sia imputato oggi per un delitto del 1990 (caso Cesaroni, rinvio a giudizio dell’ex fidanzato la settimana scorsa)? E come giudicare il fatto che la prescrizione breve, se approvata, faccia saltare di colpo centomila processi? Da un lato, è uno scandalo che questi processi saltino e dunque è giusto dire di no a questa legge. Dall’altro è uno scandalo che centomila procedure in corso siano ancora aperte nei due anni + due anni + due anni. Il dettato costituzionale che ci vuole tutti uguali è in realtà già violato, perché per un imputato di Bologna, Torino, Venezia una sentenza in appello arriva in media dopo quattro anni, mentre a Trento ci mette settanta giorni. Quando entreranno in vigore le nuove regole, in 16 corti d’appello su 29 – hanno scritto Andrea Candidi e Giovanni Negri - «le possibilità di chiudere il processo con un nulla di fatto supereranno quelle di arrivare a una sentenza». [Giorgio Dell’Arti]