vanity, 30 novembre 2009
La Dubai World è in crisi
• Le borse sono di nuovo in affanno perché la Dubai World – una holding degli Emirati Arabi controllata dallo Stato – ha improvvisamente chiesto ai suoi creditori di aver pazienza, per il versamento degli interessi, fino a maggio. Si tratta di debiti pari a 59 miliardi di dollari. C’è poi una controllata della Dubai World, la società immobiliare Nakheel, che ha un bond da 3,52 miliardi in scadenza il prossimo 14 dicembre e che lunedì, poco prima che aprissero le contrattazioni, ha chiesto ai responsabili della Borsa di Dubai che si sospendessero le sue obbligazioni. Il dubbio di tutto il mondo è che la stessa Dubai – con i suoi 80 miliardi di debiti – sia a un passo dal crac. E questo timore ha buttato giù i corsi. L’emiro di Dubai – il famoso Mohammed bin Rashid al-Maktoum, due mogli, 17 figli e un patrimonio personale di 14 miliardi di dollari – ha poco petrolio e ha tentato la via dello sviluppo attraverso l’edilizia, una fantasmagorica attività che ha comportato la costruzione di isole artificiali, piste da sci, case da gioco, grattacieli alti un chilometro. Location finanziate a debito e che adesso nessuno vuole più comprare. Potrebbe salvare la situazione il vicino emiro di Abu Dhabi, che invece è pieno di petrolio e di soldi. Ma facendo pagare quale prezzo al caro vicino (e al mondo)? [Giorgio Dell’Arti]