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 2010  dicembre 07 Martedì calendario

L’uomo di Wikileaks

• Julian Assange, l’uomo di Wikileaks, si è consegnato alla polizia di Londra martedì 7 dicembre. Il tribunale ha respinto l’offerta di una cauzione di 180 mila euro per la sua libertà. L’accusa, come si ricorderà, è di aver stuprato due donne lo scorso agosto, durante un soggiorno in Svezia. Dalla ricostruzione del Daily Mail, lo stupro sembrerebbe però parecchio dubbio. Le due donne – Anna Ardin e Sofia Wilén – hanno ospitato Assange, lo hanno corteggiato, hanno mandato sms di giubilo alle amiche mentre stavano con lui e, insomma, parevano assai felici di esserselo portato a letto. Alla fine l’hanno però denunciato per via del preservativo: con Anna si è rotto, con Sofia Assange ha rifiutato di indossarlo. I giudici di Stoccolma, dopo aver escluso che questo comportamento fosse sanzionabile, hanno cambiato idea ed emesso un mandato di cattura internazionale per stupro e molestie. L’operazione, chiaramente persecutoria e ispirata dagli americani, è stata integrata da un attacco alle strutture finanziarie di Wikileaks: PostFinance (banca svizzera) ha chiuso il conto Wikileaks, PayPal ha cessato di garantire i trasferimenti di denaro, Mastercard e il gruppo bancario Visa hanno sospeso i finanziamenti, il fisco tedesco si è fatto vivo con Wau Holland, la fondazione da cui passano i soldi destinati al sito. La risposta degli amici di Assange, per ora, s’è limitata al sabotaggio dei siti di Paypal e Postfinance. Sul piano delle rivelazioni, Wikileaks ha passato al Guardian documenti di Julieta Valls, esponente dell’ambasciata Usa in Vaticano, in cui si critica il cardinale Bertone, segretario di Stato, definito uno yes man che non parla inglese e non può quindi far diplomazia, si sostiene che molti, all’interno della Santa Sede, vogliono destituirlo, la Curia è disorganizzata ecc. [Giorgio Dell’Arti]