vanity, 13 dicembre 2010
La parentopoli romana
• La parentopoli romana, di cui si parla insistentemente da quindici giorni, consiste in questo: tre municipalizzate addette ai trasporti – Metro, Trambus e Atac – si fonderanno a partire dal prossimo gennaio in una Nuova Atac. La sicurezza che questa operazione avrebbe annacquato in un unico calderone gli atti di ciascuna delle tre, ha spinto tutt’e tre a una politica delle assunzioni sfrenata. Di solito, le fusioni tra aziende comportano tagli di personale (vedi, ad esempio, il merge tra Unicredit e Capitalia) dovuti prima di tutto alla duplicazione di tante funzioni. Qui invece sarebbero state assunte 854 persone, in troppi casi parenti o amici di chi conta. Il sindaco Alemanno ha dichiarato che, se si accertasse una sua responsabilità personale, darebbe le dimissioni. I cronisti che vanno in giro a chiedere si sentono rispondere, dagli stessi dipendenti: «Qua so’ tutti raccomandati», «Che so’ i concorsi?», «Ma che venite da Marte? Manco là se trova lavoro senza ’na spintarella». Identica procedura, anche se non in vista di un riassetto, hanno seguito altre municipalizzate. L’azienda che a Roma si occupa dei rifiuti, l’Ama, nei due anni e mezzo della gestione Alemanno ha aumentato il personale di 1300 unità, e di queste solo 544 in seguito a test o concorsi. L’Acea (acqua) ha 600 dipendenti in più, rispetto a due anni fa, con un costo aggiuntivo di 65 milioni di euro. La chiamata diretta, cioè senza concorso, infrange il decreto legge 112, varato dal governo Berlusconi nell’agosto 2008, e che prevede tassativamente, per i posti pubblici, la procedura del concorso. Comprese le municipalizzate, che hanno sempre preferito regolarsi, a quanto pare a torto, sui princìpi stabiliti dal diritto privato. [Giorgio Dell’Arti]