15 dicembre 1922
Il Consiglio dei ministri
• Alle ore 14 si è riunito il Consiglio dei ministri a Palazzo Viminale. Il Presidente del Consiglio Mussolini riferisce sulla situazione interna, giudicata abbastanza soddisfacente. «Non mi nascondo però che nella mia breve assenza hanno cercato di approfittare talune esigue minoranze di politicanti, che non si rassegnano ancora alla assoluta irrevocabilità del fatto compiuto nell’ottobre col trapasso di regime, e cercano di qua e di là una qualsiasi bandiera od un paravento. (…) Chiedo, ad ogni modo, che il Consiglio dei ministri mi autorizzi fin da questo momento ad agire con tutti i mezzi che riterrò più opportuni contro chiunque, di qualsiasi partito, fazione o setta, cerchi portare turbamento e disordine nella Nazione che ha assoluto bisogno di disciplina e di calma». Mussolini riferisce poi della Conferenza di Londra, che non ha dato risultati perché non sufficientemente preparata. Aggiunge che non andrà alla Conferenza di Parigi del 2 gennaio se prima non ci sarà stato un adeguato lavoro diplomatico. Legge alla Camera il memorandum italiano, commentandolo in alcuni punti. [Cds 16 dicembre 1922]
• Viene poi approvato il progetto del ministro Guardasigilli on. Oviglio su una larga amnistia che sarà effettuata prima di Natale.
• Pochi minuti prima del Consiglio dei ministri, il ministro del Tesoro on. Tangorra è stato colto da un malore, causato, forse, da eccessivo lavoro.