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 1908  dicembre 29 Martedì calendario

“Italiani, a noi!”

Il Corriere della Sera lancia subito una sottoscrizione per raccogliere aiuti a favore dei terremotati. Ecco l’articolo, pubblicato il 29 dicembre. «L’enormità della catastrofe si va delineando in tutto il suo orrore. Ciò che sappiamo preannunzia una anche maggiore gravità di ciò che ignoriamo. È l’Italia colpita da una sventura che non ha confronti nella nostra memoria e ne ha ben rari nella storia del nostro paese. I giorni dell’immenso lutto incombono alla patria. Ma la patria non se ne avvilisce. Nello spasimo di quest’ora di fraternità dolorante, nella tristezza profonda di questa persecuzione della natura crudele contro quelle delle nostre contrade alle quali la menzognera pareva più dolcemente sorridere, nella sensazione amara del poco che valiamo e che possiamo di fronte alla vastità della ferita aperta nella viva carne della nostra razza, noi non ci abbattiamo e non ci lasciamo cadere, sconfidati, le braccia. Su, italiani, a combattere questa buona guerra, a combattere questa ardua guerra! (...) Sono i giorni questi in cui più facilmente, più lietamente si profonde il danaro; sono i giorni in cui ogni famiglia, anche povera, risorride una parvenza di abbondanza. Diamo, diamo, diamo ai derelitti, ai poveri, ai vinti di laggiù. Diamo in modo da sentire che ogni resistenza calcolatrice di egoismo è superata nell’atto generoso. (...) L’Italia si ritrovi tutta, e una, nell’ora del lutto, quando i vincoli della nazione si sentono più stretti, nel più vivo del cuore. E sia rapida, come larga, la generosità con la quale la patria insorge nella estrema difesa dei suoi filgli; sia una fiumana d’amore, in cui ogni più tenue onda porti il suo ritmo di simpatia veemente. A’ suoi lettori, a’ suoi amici, il Corriere rivolge queste parole come a persone della propria grande famiglia, sulle quali può ciecamente contare, nella cui concordia, nella cui generosità, nella cui prontezza lungo tempo e molte prove hanno stabilita una incrollabile fiducia. Per conto suo il Corriere inizia la sottoscrizione con lire cinquemila. Il ricavato delle sottoscrizioni andrà al Comitato milanese che in occasione dei terremoti di Calabria (del 1905, ndr) fu unanimemente giudicato il più oculato e il più attivo». [Cds 29/12/1908]