7 giugno 1920
Bari in rivolta
• Le agitazioni bracciantili sfociano nell’occupazione del capoluogo di provincia, con una sommossa popolare innescata da una manifestazione di donne contro la prefettura, al grido «Pane a sei soldi!». Per tre giornate mantiene la città in mano ai manifestanti. Le linee ferroviarie della provincia sono bloccate. Gli scioperanti rivendicano la distribuzione delle terre e condizioni di vita meno misere; episodi di protesta si diffondono nelle campagne pugliesi. Le forze dell’ordine occupano la città, operando arresti in massa, perquisizioni domiciliari e chiusura delle Camere del lavoro. I moti proseguiranno sino al giorno 10, con morti e feriti. [Franzinelli1]