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 1922  ottobre 29 Domenica calendario

La lettera al Corriere della Sera

• Il Corriere della Sera non esce. È domenica. Solitamente il Corriere della Sera esce la domenica e non il lunedì (almeno durante i mesi di ottobre e novembre 1922). Domenica 29, giorno successivo alla marcia su Roma, il Corriere della Sera non esce. «Domenica mattina (29 ottobre) non siamo usciti perché il Comando militare fascista, in seguito al nostro commento (il Corriere sabato 28 commentava che l’Italia non ha bisogno di una dittatura che cancelli la vita costituzionale, ma di un Governo), aveva stabilito di impedire con ogni mezzo la pubblicazione del Corriere. Ora a noi ripugnava di provocare un conflitto e far versare sangue per la difesa del nostro diritto; e abbiamo preferito non comparire. Ma già dalla sera di sabato l’on. Mussolini aveva avvertito il danno che arrecava al movimento stesso da lui capeggiato nella soppressione di questo foglio che è, ci sia lecito dirlo con legittimo orgoglio, decoro della vita pubblica italiana. Egli, rendendo omaggio alla nostra dirittura e alla nostra indipendenza, ci ha restituito la nostra libertà piena ed intera. (…) Usciamo pertanto, ma per assolvere solo il compito dell’informazione, non quello del giudizio sui fatti, che intendiamo riprendere solo quando il nuovo Governo abbia la volontà prima, e l’autorità e la forza poi, di restituire alla stampa i suoi diritti e di mettere questi diritti al riparo da ogni pericolo di arbitrio e di violenza. Ci auguriamo ardentemente che ciò avvenga nel volgere di poche ore, poiché ogni giorno che passa così rende più avvelenata la piaga apertasi nel corpo della Nazione». [Cds 30 ottobre 1922] • «Dalla presidenza dell’Associazione Liberale riceviamo la seguente lettera: Signor Direttore, la Presidenza dell’Associazione Liberale, ritenendo non conformi ai principi liberali le limitazioni poste dai dirigenti dei Fasci alla libertà di stampa, nella quale si sostanzia la stessa libertà di parola, ha deliberato di chiedere ad essi la revoca del divieto di pubblicazione del Corriere della Sera. All’uopo si sono oggi recati dall’on. Mussolini il presidente dell’Associazione ing. De Marchi, l’avv. Ranelletti, l’ing. Turrinelli ed il cav. Bruni. L’on. Mussolini li ha ricevuti cordialmente, ed ha subito detto che ogni divieto era già tolto, e che di ciò egli era lieto; ma il divieto era stato suggerito da assoluta necessità. Soggiunse che la Direzione del Corriere aveva avuto ragione dal suo punto di vista a sostenere il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero senza vincoli e controlli, e che egli ne aveva anzi ammirata la rigida fermezza nel rifiutare ogni specie di controllo. Di ciò ci compiacciamo vivamente con la Direzione del Corriere, a cui è sembrato doveroso far conoscere l’atteggiamento della Liberale. Con ossequio, La Presidenza dell’Associazione Liberale Milano, 29 ottobre 1922». [Cds 30 ottobre 1922]