21 marzo 1978
“Gli amari frutti del terrorismo”
All’indomani del decreto anti-terrorismo varato dal governo il 21 marzo, cinque giorni dopo il rapimento di Aldo Moro e la strage di via Fani, il Corriere pubblica questo corsivo non firmato in prima pagina. «Alcuni dei provvedimenti decisi ieri dal consiglio dei ministri, un anno fa ci avrebbero trovati decisamente contrari. D’altronde, non sarebbero stati neppure proponibili: le forze democratiche del Paese non l’avrebbero consentito e non li avrebbero accettati. Oggi, di fronte ai pericoli che corre la Repubblica, scossa dalle inaudite «imprese» dei terroristi, siamo tutti costretti a condividerli. Con amarezza. Anche questo è frutto di quanto è successo da un anno in qua, con l’inasprirsi della violenza politica e con l’«attacco al cuore dello Stato». Ma va detto che quei provvedimenti, necessari, nati in un momento eccezionale della nostra storia, devono essere considerati provvisori e scomparire al più presto possibile, quando, speriamo al più presto possibile, i nemici dello Stato e della convivenza civile degli italiani saranno sconfitti». [Cds 22/3/1978]