26 giugno 1965
Per lo spionaggio sovietico l’Italia è il paese di bengodi
«Quanti sono, a Mosca e a Praga, a Varsavia e a Budapest, i «comunisti» italiani che lavorano per il nostro controspionaggio? Difficile dirlo con precisione. Ma ce ne sono; e molti sono i giovani che il Sifar (Servizio informazioni forze armate) ha «piantato» da molti anni nel Pci e che hanno poi chiesto di trasferirsi – come lavoratori o come studenti – in un Paese di oltre cortina per raccogliere informazioni da inviare a Roma (...)». [Leggi tutto l’articolo di Enrico Altavilla]