28 ottobre 1922
Diaz non teme chi guida le camicie nere
• Firenze dona al maresciallo d’Italia Armando Diaz una copia in bronzo del Dante del Verrocchio, frutto di una sottoscrizione popolare. Dal primo mattino migliaia di fiorentini attendono in piazza della Signoria il duca della Vittoria, che arriva alle 10.15 mentre le fanfare disposte nella piazza intonano la Marcia reale e poi l’inno del Piave. Diaz ringrazia ed esprime la sua fiducia nei destini sempre più fulgidi della patria. Alla Nazione ha detto: «Che cosa si può temere quando dovunque si parla della Patria, dell’avvenire dell’Italia e di volontà nazionale? Gli uomini che guidano la massa fascista hanno la testa sul collo. E poiché essi, appunto, hanno già detto di voler operare nella legalità, che cosa si può temere?». [Sta. 29/10/1922, Naz. 27/10/1922]