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 2016  dicembre 12 Lunedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - IL GOVERNO GENTILONI REPUBBLICA.IT ROMA - Ecco i ministri del nuovo governo annunciati dal premier Paolo Gentiloni

APPUNTI PER GAZZETTA - IL GOVERNO GENTILONI REPUBBLICA.IT ROMA - Ecco i ministri del nuovo governo annunciati dal premier Paolo Gentiloni. Senza portafoglio: Anna Finocchiaro Rapporti Parlamento, Marianna Madia Semplificazione e Pa, Enrico Costa Affari Regionali. Claudio De Vincenti alla Coesione Territoriale e Mezzogiorno, Luca Lotti Sport. Con portafgolio Angelino Alfano agli Esteri, all’Interno Marco Minniti, alla Giustizia Andrea Orlando, alla Difesa Roberta Pinotti, all’Economia Pier Carlo Padoan, allo Sviluppo Economico Carlo Calenda. Alle Politiche agricole Maurizio Martina, all’Ambiente Gian Luca Galletti. Ai Trasporti Graziano Del Rio. Al Lavoro Giuliano Poletti. All’Istruzione Valeria Fedeli. Ai Beni Culturali Dario Franceschini. Alla Salute Beatrice Lorenzin. Sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi. Governo e ministri, ecco la squadra di Gentiloni: molte conferme, fuori la Giannini, dentro Lotti Navigazione per la galleria fotografica 1 di 19 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow () () Pubblicità "Come si può vedere dalla sua composizione, il governo proseguirà nell’azione di innovazione" dell’Esecutivo Renzi. È con questa promessa che Paolo Gentiloni, dopo aver sciolto la riserva da Presidente del Consiglio incaricato, inizia il suo mandato. Terminate le consultazioni con le forze politiche, Paolo Gentiloni ha dunque accettato l’incarico. Alle 20,30 avverrà il giuramento dei ministri. Stasera l’Italia avrà un nuovo esecutivo. Quella del neo premier è stata una marcia a tappe forzate che consentirà all’ex capo della Farnesina di partecipare già giovedì al Consiglio europeo nel pieno dei suoi poteri, una volta ottenuta la fiducia dalle Camere presumibilmente entro dopodomani. Tra i dossier urgenti sul tavolo del nuovo governo, oltre alla legge elettorale, anche la decisione sul decreto per Mps e le banche e le iniziative per sostenere i cittadini delle Regioni colpite dal terremoto. Sulla formazione del governo incombe la posizione dei verdiniani che minacciano il No alla fiducia "senza rappresentanza Ala-Sc". "Non voteremo la fiducia a un governo intenzionato a mantenere uno status quo", dicono in una nota Denis Verdini e Enrico Zanetti. "Il governo - aggiungono - deve assicurare il giusto equilibrio tra rappresentanza e governabilità, senza rinunciare, in nome di pasticciate maggioranze, a quest’ultimo principio". "Preferiamo l’originale alla fotocopia. Il gruppo Sc-Ala ha avanzato contenuti e programmi: su questi chiediamo ascolto. Cosi da noi nessuna fiducia". Ha precisato Saverio Romano, capogruppo Ala-Sc. I numeri al Senato. Sulla carta il governo Gentiloni può contare in Senato su una forbice che va da un minimo di 160 voti a un massimo di oltre 170. Quindi il gruppo di Verdini - in tutto 18 - non risulta, secondo il pallottoliere, determinante perchè il nuovo Governo a Palazzo Madama incassi la fiducia. Gentiloni: ’’Rispetto chi mi sosterrà e chi farà opposizione" Condividi L’ultima delegazione a essere ricevuta alla Camera da Gentiloni è stata quella del Pd, che in direzione aveva votato all’unanimità uno scontato quanto obbligato appoggio al suo esecutivo. Anche se il presidente dem Matteo Orfini aveva chiarito nel corso della riunione di partito: "È inconcepibile che arrivi a fine legislatura". Diversa era l’opinione delle opposizioni, come ha evidenziato da Ignazio La Russa, di Fratelli d’Italia, al termine delle consultazioni: "Gentiloni è stato onesto - ha detto La Russa - ci ha confermato che resterà in carica finchè avrà la fiducia" delle Camere, "anche fino al termine della legislatura" nel 2018, ha spiegato l’ex ministro della Difesa. "Noi invece abbiamo chiesto tempi certi per andare al voto, vedremo...", ha concluso l’esponente di Fratelli d’Italia. Tra gli altri partiti ricevuti in mattinata anche i centristi di Angelino Alfano (Ap-Ncd), pronti a rinnovare il loro appoggio all’esecutivo, e i verdiniani di Ala che puntavano a conquistare qualche poltrona nella compagine governativa in cambio del loro sostegno alla maggioranza. Forza Italia ha invece promesso "un’opposizione senza sconti", per voce del capogruppo dei deputati azzurri Renato Brunetta, per una legge elettorale "che va fatta in Parlamento" e per la quale le diverse anime del centrodestra sono invitate a sedersi attorno a un tavolo per trovare una posizione comune. M5s e Lega disertano colloqui. Il M5s e la Lega, regolarmente convocate, hanno invece deciso di disertare i colloqui. "È un gioco di palazzo a cui non partecipiamo", hanno detto i grillini annunciando una manifestazione di piazza per il 24 gennaio, giorno del pronunciamento della Consulta sull’Italicum. Mentre Salvini conferma gazebo in tutta Italia il prossimo weekend dove raccogliere firme per le elezioni immediate. Con quale legge? "La nostra proposta, che presenteremo in Camera e Senato, è sperimentata e riadattabile: il Mattarellum".