VARIE 10/12/2016, 10 dicembre 2016
APPUNTI PER GAZZETTA - FINE DELLE CONSULTAZIONI REPUBBLICA.IT ROMA - "Ho ascoltato tutte le voci in Parlamento e registrato con attenzione e rispetto
APPUNTI PER GAZZETTA - FINE DELLE CONSULTAZIONI REPUBBLICA.IT ROMA - "Ho ascoltato tutte le voci in Parlamento e registrato con attenzione e rispetto. Nelle prossime ore valuterò e prenderò le iniziative necessarie per la soluzione della crisi di governo". Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine delle consultazione al Quirinale. "Il nostro paese - ha detto il Capo dello Stato - ha bisogno in tempi brevi di un governo nella pienezza delle sue funzioni. Vi sono di fronte a noi adempimenti, scadenze, impegni che vanno affrontati e rispettati. Si tratta di adempimenti, impegni, scadenze di carattere interno, europeo e internazionale". REPUBBLICA.IT ROMA - Si sono concluse al Quirinale le consultazioni delle 26 delegazioni incontrate una dopo l’altra dal capo dello Stato. Sergio Mattarella sembra imprimere una accelerazione alla soluzione della crisi, ha annunciato che prenderà "le iniziative necessarie per la soluzione della crisi di governo", sottolineando come il nostro Paese abbia "bisogno in tempi brevi di un governo nella pienezza delle sue funzioni". Ma i partiti di maggioranza e opposizione non sono d’accordo sui punti principali, dal successore di Matteo Renzi alla composizione del governo di transizione che dovrà traghettare la crisi alle nuove elezioni passando per l’approvazione di una nuova legge elettorale. La misura della distanza tra le posizioni delle forze politiche arriva dalle parole del capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda. "Abbiamo registrato un larghissimo rifiuto da parte delle opposizioni a un governo di responsabilità nazionale - ha detto Zanda - abbiamo quindi assicurato a Mattarella tutto il sostegno del Pd alla soluzione della crisi che egli riterrà più opportuno". In altre parole, i dem fanno un passo indietro, non hanno dato al capo dello Stato una rosa di nomi ed è certo che non sarà Matteo Renzi. E la palla passa al capo dello Stato. Silvio Berlusconi, del resto, dopo l’incontro con il presidente della Repubblica, era stato tranchant: "Forza Italia - aveva dichiarato - non dà la disponibilità a sostenere un governo di larga coalizione". Sulla stessa linea il M5s, che ha invocato elezioni subito dopo una riforma della legge elettorale fatta con le indicazioni della Consulta. La posizione di Fi. Per Berlusconi "tocca al Pd esprimere e sostenere un governo per la parte restante della legislatura, che deve essere la più breve possibile". Il leader di Fi auspica quindi che "l’iter per la legge elettorale sia rapido per andare subito al voto". "E dopo le elezioni - aggiunge il Cavaliere - riprenda il percorso di una costituente in termini finalmente condivisi". Silvio Berlusconi ha espresso "la massima considerazione per il ruolo del presidente Mattarella" e ha confermato "la fiducia nel suo ruolo di garante in questa fase delicata del Paese". La posizione M5s. I 5 Stelle non modificano la loro posizione. La spiegano i due capigruppo dopo essere stati ricevuti dal capo dello Stato, Luigi Gaetti e Giulia Grillo. "Il governo dimissionario - hanno dichiarato - sia strumento del Parlamento e della Consulta, e subito dopo le elezioni". "L’Italia - hanno aggiunto - con due leggi elettorali diverse, si trova in una paralisi istituzionale dolosa generata dall’irresponsabilità di questa classe politica guidata da Renzi e dal Pd". Alessandro Di Battista ha poi postato su Facebook il discorso fatto a Mattarella. Seconda giornata. Seconda e forse ultima giornata di consultazioni al Quirinale per formare un nuovo governo. La giornata del capo dello Stato si è aperta con l’incontro di una rappresentanza di Sinistra Italiana-Sinistra ecologia. Poi è stata la volta dei gruppi di Ala e Scelta civica per finire con l’Ncd. Ieri il capo dello Stato ha ricevuto il gruppo Misto, le minoranze linguistiche, l’Udc, Fratelli d’Italia e la Lega Nord, ma è oggi la giornata più importante, con i colloqui con Pd, Movimento 5 Stelle e Forza Italia. Gli incontri a Palazzo Chigi. Molti ministri stamattina sono stati, separatamente, a Palazzo Chigi. Oltre a Pier Carlo Padoan, a quanto si apprende, sono stati nella sede della presidenza del Consiglio Dario Franceschini, Maria Elena Boschi, Carlo Calenda e Maurizio Martina. Poi il premier dimissionario Matteo Renzi ha ricevuto la delegazione del Pd, composta da Luigi Zanda, Ettore Rosato, Lorenzo Guerini e Matteo Orfini. Al termine il capo dello Stato parlerà agli italiani. SEGUI IL LIVEBLOG DELLA GIORNATA Le posizioni dei partiti. Discontinuità netta con il governo Renzi - e quindi No a un Renzi bis e ad un nuovo esecutivo guidato da Paolo Gentiloni - nuova legge elettorale che non sia maggioritaria e poi subito al voto. È questa la posizione di Sinistra italiana ribadita oggi nel colloquio con Mattarella da Arturo Scotto, Loredana De Petris e Alfredo D’Attorre. Per Scotto la situazione politica attuale "e il frutto delle azioni di un esecutivo che ha voluto espropriare il Parlamento delle sue prerogative imponendo a maggioranza una revisione della Costituzione e una nuova legge elettorale che accanto alle scelte economiche hanno determinato il severo giudizio degli elettori". Oggi, ha sottolineato, la politica ha "l’obbligo morale di ridurre la frattura che si è aperta nella società questo è il tempo della chiarezza e della serietà". Verdini: "Disponibile a ogni forma di governo". "Il governo con una scadenza è una cosa assolutamente complicata. Un governo ha il suo corso naturale e lo si vara in base al programma", ha detto Denis Verdini al termine della consultazione del gruppo Ala-Scelta civica. Verdini ha chiarito di essere comunque "disponibile ad ogni formula di governo che Mattarella vorrà adottare, Renzi bis o altro. L’importante che il Paese esca dall’impasse". Riguardo alla partecipazione al nuovo esecutivo Verdini ha sostenuto di avere dato a Mattarella "la disponibilità. Ma non avanziamo richieste, aspettiamo il governo che ci verrà proposto". Ncd: "Governo con responsabilità comune". La mattinata di consultazioni al Quirinale si è chiusa con l’Ncd: "Siamo disponibili a governo con responsabilità comune" con la partecipazione "di tutte le forze volenterose che avranno il senso di appartenenza comune e che li porti a partecipare a un governo che si trovi ad affrontare alcune emergenze", ha detto al termine il leader di Ncd e ministro dell’Interno Angelino Alfano. "Qualora ci fosse un diniego da parte degli altri potenziali partecipanti non avremmo nulla in contrario anzi, saremmo molto di favorevoli, ad una prosecuzione di Matteo Renzi" alla guida dell’esecutivo. Il governo che nascerà a breve, ha aggiunto Alfano, "non è uno yogurt, non ha una data di scadenza. Deve realizzare un programma". Gli incontri del pomeriggio. Alle 16 Berlusconi salirà al Quirinale portando con sè la promessa fatta proprio a Mattarella che il suo partito sarà ’responsabile’. Possibile che Forza Italia sia tentata dall’idea di un nuovo esecutivo a guida Gentiloni per portare a termine il lavoro sulla legge elettorale che l’ex cavaliere vuole proporzionale. Una posizione che si tradurrebbe con il no all’ingresso diretto nella maggioranza di governo, ma in una sostanziale non belligeranza con l’esecutivo nascente e la disponibilità a un tavolo su riforme e legge elettorale, appunto. E’ questa la posizione che prende forza nel partito di centrodestra e che Silvio Berlusconi potrebbe esporre al presidente della Repubblica. Intanto l’ipotesi di un Renzi bis pare inaccettabile da più parti. Il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta ripete: "Qualcuno pensa ancora a un Renzi bis dopo 19.419.507 No del popolo sovrano? Renzi e il suo governo a casa, e non tornino mai più". Un no che trova i forzisti su una posizione comune con Fratelli d’Italia e Lega. "Un Renzi bis sarebbe inaccettabile", tuona Giorgia Meloni, "gli italiani sono stati chiari". "Se ci dicessero che si forma un governo guidato da Mister X che dura tre mesi, e il 9 marzo mi regalano finalmente le elezioni noi non faremmo le barricate", dice il leader della Lega Matteo Salvini che apre alla possibilità di andare alle urne con il Mattarellum. Il M5s, che ieri pomeriggio si è riunito ancora per fare il punto sulla situazione, prima di salire oggi al Colle per le consultazioni, è chiaro: "Andiamo a votare subito", ripete Luigi Di Maio. Voto subito che per i pentastellati si realizza nell’andare alle urne subito dopo la sentenza della Consulta, a fine gennaio, e applicando anche al Senato, con i correttivi necessari, l’Italicum: il gruppo ha già depositato a Montecitorio una proposta in tal senso. Renzi, intanto, compatta il Pd, incontra il titolare della Farnesina e i ministri Padoan, Martina, Franceschini e apre a un governo di scopo per cambiare la legge elettorale e andare alle urne. Proprio il Pd sarà l’ultimo partito a incontrare Mattarella. Al Colle saliranno Guerini, Orfini e i capigruppo Zanda e Rosato con il nome di Paolo Gentiloni tra le mani. E stasera il presidente della Repubblica dovrebbe avere in mano tutti gli elementi per risolvere la crisi deflagrata con la vittoria dei No al referendum sulla riforma costituzionale. IL LIVEBLOG DELLA GIORNATA Consultazioni, M5S: "No a nuovo governo, si voti con Italicum rivisto da Consulta" Condividi Il presidente della Repubblica ha proseguito: "È emersa in questi incontri, come prioritaria, un’esigenza generale di armonizzazione delle due leggi per l’elezione della Camera e del Senato, condizione questa indispensabile per procedere allo svolgimento di elezioni". E ha sottolineato, facendo ad esempio esplicito riferimento all’emergenza imposta dal sisma, come fra gli "adempimenti, impegni scadenze" che vanno "affrontati e rispettati" vi sia "in primo piano quello che riguarda il sostegno ai nostri cittadini colpiti dal terremoto e l’avvio della ricostruzione dei loro paesi". Quirinale, porte aperte a ’’sconosciuti’’ e peones: Mattarella incontra tutti i gruppi parlamentari Navigazione per la galleria fotografica 1 di 15 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow () () "Infine - ha concluso Mattarella - mi auguro che il clima politico possa articolarsi e svolgersi con un rapporto dialettico, com’è necessario per la nostra democrazia, ma sereno e costruttivo". DAGOSPIA Chiuso l’accordo Renzi/Franceschini: Gentiloni presidente del Consiglio; Lotti rimane a fare il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio; fuori Maria Etruria Boschi e Stefania Giannini; Elezioni in Aprile; Congresso PD a Febbraio. Entro Domenica Gentiloni riceve l’incarico.... Amen Berlusconi? La legge elettorale proporzionale va bene anche al Banana di Arcore. In realtà il voto referendario ha messo in moto solo una resa dei conti interni al PD fra Renzi e Franceschini, gli altri sono state "comparse". RENZI GENTILONI RENZI GENTILONI RENZI LOTTI RENZI LOTTI La Boschi va fuori perché la sua Riforma Costituzionale è stata bocciata; la Giannini, invece, non la difende nessuno; insomma ci vogliono dei posti liberi per lasciare spazio ai ministri di su-Dario Franceschini. Franceschini sconfitto? No. Oggi l’unico che ancora può portare voti al PD è Renzi e nessun altro, questo Franceschini lo capisce, però aumenterà il suo peso nel Governo (piazzando qualcuno dei suoi al posto di Boschi e Giannini), al congresso del PD probabilmente si presenterà come il vincitore interno, magari proponendosi come nuovo Segretario. renzi boschi renzi boschi Infine Franceschini preferisce un accordo fra democristiani (Renzi, Mattarella, Castagnetti, Delrio, eccetera...) che con Bersani/D’Alema. REPUBBLICA.IT