Amica, 9 dicembre 2016
Amica UN BATTERIO CI VESTIRÀ Biofabricate riunisce ogni anno scienziati, biologi e ingegneri per mostrare le possibilità offerte dai tessuti derivati da organismi viventi (dal lievito ai funghi, ai batteri)
Amica UN BATTERIO CI VESTIRÀ Biofabricate riunisce ogni anno scienziati, biologi e ingegneri per mostrare le possibilità offerte dai tessuti derivati da organismi viventi (dal lievito ai funghi, ai batteri). La rivoluzione consiste proprio nel far “crescere” materie prime a impatto ambientale minimo (o zero) e nell’utilizzare, grazie a invenzioni realizzate da start-up scientifiche, risorse finora trascurate. Sarà una delle scuole di design più famose al mondo, la Parsons di New York, a ospitare il 17 novembre l’edizione 2016, a riprova dell’interesse per la biotecnologia per usi tessili, edili e così via. Oltre alle conferenze, i partecipanti potranno frequentare workshop e vedere da vicino prototipi inediti, come la pelle di micelio (apparato vegetativo dei funghi) sviluppata dalla MycoWorks, i tessuti biodegradabili di Bioesters, e i sacchetti per la spesa tratti dal chitosano – resistenti e totalmente green – di Laia Mogas Soldevila. Il Mica (Maryland Institute College of Art) presenta invece corsi di biodesign per gli studenti di diverse scuole americane, tra cui quello di Biodesign Challenge che, solo esponendo la sua missione, rende chiara la direzione: da qui a breve i materiali non saranno più prodotti ma “coltivati”. La stilista Suzanne Lee lo fa già con la seta, usando i batteri e i lieviti della kombucha (bevanda). Così si prospetta, per i maghi del fai-da-te, la possibilità di far crescere le proprie “stoffe” nella vasca da bagno (info: www.biofabricate.co).