Maria Laura Rodotà, Amica, 9 dicembre 2016
Amica Cattivi propositi di Maria Laura Rodotà Baciare l’aria per evitare i raffreddori Il punto di non ritorno è stato un pranzo con P
Amica Cattivi propositi di Maria Laura Rodotà Baciare l’aria per evitare i raffreddori Il punto di non ritorno è stato un pranzo con P. P. È una di quelle donne per cui le pubbliche relazioni sono tutto, e i pranzi finto-tra-amiche-forse-mondani-di-sicuro-molto-di-pubbliche relazioni sono fondamentali; e i riti correlati vanno onorati come in chiesa. Insomma, la si è incontrata in un posto fusion-fighetto (dove se no?) e la si è baciata con l’entusiasmo che da piccole si riservava alla doppia guancia obbligatoria a inizio e fine visita alle prozie novantenni. E dopo il contatto epidermico, P. ha annunciato: “Ho un raffreddore tremendo! Spero di non avervelo attaccato! Ah, ah, ah!” Ah, niente. Me l’ha attaccato. Così, tra uno starnuto e l’altro, è emersa l’esigenza di prendere una posizione decisa: bisogna smettere di baciare obbligatoriamente tutti. Non in quanto germofobe. In quanto femmine. A moltissime donne piace dare baci. Solo, non a tutti. Solo, sembra diventato un dovere femminile. Gli uomini, di qualunque orientamento sessuale, non sono obbligati a baciarsi tra loro quando si incontrano. Le donne sì. Devono baciare le amiche, devono baciare parenti, uomini dall’igiene dubbia, gente sconosciuta che si aspetta, chissà perché, un’accoglienza da fratello/sorella ritrovato/a. «“Baciate la mano alli Zii” – dicevano il Babbo e la Mamma,/ e alzavano il volto di fiamma ai piccolini restii», poetava Guido Gozzano. Ecco, ai piccolini maschi, dopo la pubertà, viene concesso, anzi consigliato, di non baciare troppo. Le femmine invece vengono tenute in questa condizione eterna, baciosa infanzia. Le signore alto-borghesi hanno trovato una soluzione provvisoria. Praticano “air kissing”, fanno il gesto di baciare entrambe le guance, ma in realtà baciano l’aria. Limita il contatto, non risolve, certo, la questione. Casomai, evidenzia il doppio standard che persiste tra i due sessi. Idealmente – idealmente secondo i misogini, ma fanno giurisprudenza, tuttora – quando nelle metropoli è ora del pasto di metà giornata, le “ladies who lunch” baciano sapientemente l’aria intorno ad altre signore che detestano. Mentre i mariti, in ristoranti dove si mangiano piatti assai più succulenti, se la cavano con virili strette di mano. Quanto sarebbe bello poter stringere la mano, in quei casi, mannaggia. Non dover fingere familiarità alle feste, non farsi maneggiare da conoscenti rattusi, star lontane da bambini molesti o comunque contrari a smancerie indiscriminate più di noi. E invece, semplicemente, porgere la destra, come si faceva secoli fa per mostrare di non aver sottomano qualche arma. Non è, però, un’iniziativa semplice. Anche non baciare – e piuttosto stringere la mano del cognato dell’amico della tua amica che hai visto due volte e somiglia a Bruno Vespa – è vissuto come un atto di ostilità. Non lo è. Ma per cambiare, l’unica soluzione sarebbe convertire alla stretta di mano amiche, colleghe, conoscenti già malmostose. Quelle da cui la gente si aspetta gesti del genere. Quelle che non aspettano altro; come le meno malmostose raffreddate, o anche non raffreddate, via.