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 2016  dicembre 06 Martedì calendario

MANTRA «Uno dei classici mantra degli allenatori è “tratto tutti i giocatori allo stesso modo”

MANTRA «Uno dei classici mantra degli allenatori è “tratto tutti i giocatori allo stesso modo”. Beh, non è vero. Li rispetti tutti, questo sì, ma sarebbe ridicolo interagire con dei navigati fuoriclasse come se fossero dei ragazzini» (Patrick Vieira, ex calciatore, allenatore del New York City dove gioca anche Andrea Pirlo). PENSIERI «La prima volta che incontrai una squadra di Guardiola, in finale di Champions nel 2009, pensai di ritirarmi. È stato il peggior momento della mia carriera» (Ryan Giggs, ex calciatore del Manchester United). CALCOLI «Mi piacerebbe che il presidente del Pescara fosse di Pescara, quello del Bari di Bari, quello della Spal di Ferrara, quello del Napoli di Napoli. Non è una questione politica né di campanile. Penso ci sarebbe più passione e meno calcolo» (Gian Piero Gasperini, allenatore di calcio, dell’Atalanta). 10 «Bernardeschi merita di indossare la maglia numero 10 della Fiorentina» (Giancarlo Antognoni, ex calciatore, storico numero 10 della Fiorentina). SPARIRE «Berardi è “sparito” ad agosto e tornerà nel gennaio del 2017. È come se lo avessimo dato in prestito a un’altra squadra per cinque mesi. Ma ora sta per rientrare in gruppo. Cosa ha avuto veramente? Il collaterale, il collaterale…» (Eusebio Di Francesco, allenatore del Sassuolo, sull’infortunio del suo attaccante più forte Domenico Berardi). DESTINO «Ho dovuto aspettare un sacco, a momenti è stato un calvario. Sono sempre stata convinta che Homo faber est suae quisque fortunae. Scusate la citazione latina… Sì, siamo artefici del nostro destino, ma sulla mia pelle ho imparato che quello che mi è capitato doveva succedere. Non che me lo meritassi, ma quegli incidenti sono stati necessari per arrivare fin qui» (Sofia Goggia, sciatrice, tre podi in cinque gare in questa Coppa del mondo dopo quattro brutti infortuni e operazioni in sei anni). CUORE «Non avrò vinto il mondiale, ma ho corso per 14 anni e alla fine ho conquistato il cuore di tutta questa gente. Come ha fatto? Ho rispettato gli altri e loro mi hanno ripagato con il rispetto e l’affetto. Anche quelli con cui non ho mai lavorato. Bello no? Penso che non solo i sorpassi di Verstappen, ma anche quello che è successo a me siano un bello spot per una Formula 1 che sembra senza cuore» (Felipe Massa, ormai ex pilota di Formula 1).