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 2016  dicembre 03 Sabato calendario

IL CLOSING SLITTA. MILAN TUTTO CINESE SOLO NEL 2017

La parola «closing» è comparsa sulla Gazzetta 71 volte negli ultimi due mesi: un tormentone al gerundio. Doveva essere il 15 novembre, il 20 novembre, il 13 dicembre. Niente. Si farà, se tutto andrà bene, entro fine febbraio 2017. Fininvest e Sino-Europe Sports ieri si sono incontrate e hanno deciso di rinviare la chiusura dell’affare di tre mesi. Il 13 dicembre è ormai data superata: impossibile pensare che SES in dieci giorni presenti i 420 milioni necessari per comprare il Milan e le autorizzazioni del governo cinese all’esportazione dei capitali. Ieri quindi ha messo sul tavolo una proroga di un centinaio di giorni in cambio del pagamento di altri 100 milioni. E adesso? Silvio Berlusconi in linea teorica potrebbe rifiutare, incassare 100 milioni e restare proprietario. Non succederà. La proroga sarà effettiva, l’attesa del mondo-Milan prolungata e una sensazione di fondo confermata: nel calcio italiano, forse mondiale, non c’era mai stata una trattativa così. L’acquisto del Milan sta diventando una strana corsa a tappe, rata dopo rata.

LA CORDATA L’incontro si è chiuso con un comunicato congiunto in cui si parla di «clima positivo» e di un «appuntamento alla prossima settimana per gli approfondimenti». Prova che le parti procedono unite. La giornata è stata importante anche perché Sino-Europe ha comunicato a Fininvest la nuova composizione della cordata. Il gruppo di investitori dell’estate – Huarong, Tcl, China Construction Bank, Ping An – non ha mai trasformato un generico interesse in un impegno concreto: saranno al massimo sponsor. Li Yonghong e «David» Han, gli uomini chiave, hanno cercato altrove e nei giorni scorsi dovrebbero aver trovato altri finanziatori. Se sia questa la composizione definitiva, impossibile da dire. Se Sino-Europe abbia sul suo conto i 420 milioni o parte della somma sia mancante, è ancora meno chiaro. Il rinvio di tre mesi di sicuro è corposo, soprattutto se confrontato con il centinaio di giorni necessario a ottenere le autorizzazioni dalla Cina. Fonti vicine a Sino-Europe hanno sempre detto di averle chieste diverse settimane fa, particolare che però farebbe pensare a un’attesa di qualche giorno, non di mesi. Se SES chiuderà a breve, diciamo nel prossimo mese, sarà una buona notizia per il futuro del club. Altrimenti, la preoccupazione si farà concreta.

IL MERCATO Gennaio intanto sarà mese di transizione. Un po’ per il capodanno cinese del 28 gennaio, festa per cui la Cina si ferma. Un po’ per il calciomercato. Adriano Galliani sarà ancora il dirigente di riferimento ma è probabile che il Milan si limiti a un ruolo minore. Non ci sono i presupposti per una cooperazione tra Sino-Europe e Fininvest: diverse le idee sui rinforzi, logicamente differenti le esigenze economiche. Possibile che il Milan chiuda operazioni secondarie – rinforzi concordati, la cessione di Luiz Adriano, il prestito di Rodrigo Ely –, senza lanciarsi in acquisti importanti. Berlusconi, intanto, ieri ha ribadito una sua classica frase sugli acquirenti: «Credo che siano in grado di fare tutti gli investimenti necessari per riportare il Milan nell’Olimpo del calcio, cosa che io non sarei riuscito a fare».

L’ASSEMBLEA Il 13 dicembre comunque resta in programma l’assemblea dei soci del Milan con una decisione in sospeso. Prima strada: nominare un nuovo Consiglio d’amministrazione con uomini di Sino-Europe, una decisione che avrebbe effetto soltanto dalla data dell’eventuale closing. Se questo accadesse, il Milan avrebbe un nuovo Cda non operativo ma completerebbe un passo verso la nuova strutturazione. Seconda strada: limitarsi a discussioni minori, rimandando al 2017 i passaggi chiave della compravendita.