VARIE 1/12/2016, 1 dicembre 2016
APPUNTI PER GAZZETTA - NUOVI ORRORI DALL’OSPEDALE DI SARONNO REPUBBLICA.IT Si allarga l’inchiesta sulle morti sospette all’ospedale di Saronno
APPUNTI PER GAZZETTA - NUOVI ORRORI DALL’OSPEDALE DI SARONNO REPUBBLICA.IT Si allarga l’inchiesta sulle morti sospette all’ospedale di Saronno. Quattro erano i casi sotto esame quando l’anestesista Leonardo Cazzaniga e l’infermiera Laura Taroni sono finiti in prigione martedì. Ora si parla di decine. Sono oltre cinquanta, infatti, le cartelle cliniche che gli investigatori hanno sequestrato in ospedale per analizzarle. Una mole che fa dire al ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin: "Sono sconvolta, è fuori dall’immaginazione che possano accadere cose del genere in un ospedale". Poi ha aggiunto: "Vedendo le intercettazioni sembra di essere in un film che rappresenta uno spaccato del male". Saronno, morti sospette in corsia: il medico sotto accusa portato in carcere Condividi Calmanti anche al figlio. Taroni, ritengono gli inquirenti basandosi sulle intercettazioni tra l’infermiera e Cazzaniga, somministrava farmaci, tra cui ansiolitici, a suo figlio di undici anni tanto che il ragazzino, a un certo punto, le aveva chiesto di dargliene meno. Dalle intercettazioni contenute nella richiesta di arresto, si evince infatti che la donna e l’amante lo inducevano a prendere una pasticca e delle gocce e il bimbo, perplesso, ne aveva chiesto la ragione alla coppia: "Prima la pastiglia e poi le gocce", dice la madre e il figlio chiede: "Pure le gocce?". Cazzaniga risponde: "Eh sì. La pastiglia ormai tu sei assuefatto (...)". La mattina seguente il bambino chiede alla madre di dargli meno farmaci: "Stamattina non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto, potresti fare meno gocce? Lo stesso bambino era stato messo a parte di progetti di omicidi, come quello nei confronti della nonna (e madre di Taroni): "Ma poi la nonna Maria la facciamo fuori..." è la frase che finisce nelle intercettazioni. Ma ce ne sono anche altre. "Non sai quanto le nostre menti omicide messe insieme siano così geniali" dice il ragazzino (ha 11 anni) alla mamma. Morti in corsia a Saronno: la casa dell’infermiera arrestata. Viveva a pochi passi dai parenti dell’ex marito Navigazione per la galleria fotografica 1 di 5 Immagine Precedente Immagine Successiva Slideshow () () I ’progetti’ sul cugino. Ed è ancora dalle intercettazioni, le stesse nelle quali Cazzaniga e Taroni parlavano della cremazione come soluzione per cancellare le prove, continuano a trapelare dialoghi inquientanti tra i due. Dagli atti, tra le altre cose, è emersa l’idea, da parte dei due arrestati, di uccidere anche un cugino acquisito della donna, "colpevole - riferiscono gli inquirenti - di farsi ancora mantenere dalla ex moglie". "Se un giorno venisse giù in ospedale da noi...Trac! - dice Laura Taroni in un’intercettazione - Tra il chiaro e lo scuro, gli è venuto un infartaccio". Poi la donna rideva. L’intercettazione risale al 29 febbraio scorso ed è una ’ambientale’ eseguita a bordo di una auto. "I due indagati - annotano i pm nella richiesta d’arresto - parlano dell’omicidio come un modo per risolvere tutte le situazioni con disarmante tranquillità". I primi quattro casi accertati. Quelli che la procura ritiene di poter attribuire all’operato dell’anestesista sono i primi quattro casi. Si tratta del decesso di Angelo Lauria, 69 anni, malato di tumore, morto con una dose di Propofol in corpo cinque volte superiore al normale. Poi Giuseppe Pancrazio Vergani, 71 anni, parkinson: una dose di morfina dieci volte oltre il consentito. Morfina anche per Luigia Lattuada, 77 anni, anche lei malata di tumore, e Antonino Isgrò, 93 anni, ricoverato al pronto soccorso con un femore rotto e uscito cadavere.