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 2016  dicembre 01 Giovedì calendario

TANIA ORA BALLA IN TV: «LA MIA NUOVA VITA. HO DOVUTO FARE ANCHE LA TAMARRA» –  Torna Tania e chiede consigli a Rosolino come si fa: dallo stress olimpico allo stress per il ballo

TANIA ORA BALLA IN TV: «LA MIA NUOVA VITA. HO DOVUTO FARE ANCHE LA TAMARRA» –  Torna Tania e chiede consigli a Rosolino come si fa: dallo stress olimpico allo stress per il ballo. Dal sincro da 3 metri d’argento ai Giochi e ai Mondiali e otto volte d’oro agli Europei con Francesca Dallapè alla pista da domare in coppia con Giovanni Tocci, anch’egli tuffatore, prossimamente (dal 21 dicembre) su Fox Life in una sfida a sei per 12 puntate presentate da Vanessa Incontrada. Ieri a Milano con Massimiliano, la Cagnotto ha lanciato la cuffia del cuore, campagna il cui ricavato sarà devoluto per aiutare i terremotati delle Marche. Bentornata in pubblico, Tania. Da quanto tempo non sale su un trampolino? «L’ho fatto una sola volta e per un’altra iniziativa benefica, per un bambino malato. Mi sentivo strana, il tuffo è venuto malissimo, quasi non riuscivo a salire sul trampolino. Del resto è la prima volta che sono ferma da così tanto. Non mi succedeva da 16 anni: l’allenamento però non mi manca. Francesca Dallapè? Nel ballo faccio ora coppia fissa con Tocci». Stranissimo, e poi? «Mi viene già un po’ di nostalgia quando penso a una vita senza tuffi: mi mancano alcune cose o pensare che i compagni si preparano per le gare, ma sono pure consapevole che non potevo scegliere diversamente. Un anno ancora o meno è relativo, ai miei livelli non poteva che essere una scelta logica quella di fermarmi, anche perché il circolo delle Olimpiadi s’è chiuso a Rio». Intanto s’è sposata. Pensa già alla maternità? «Dal 4 ottobre sono a Roma fissa, davvero ancora non ho fatto le prove di una vita normale». Ma sta facendo le prove di un hobby speciale: «Dance dance dance». «È come un collegiale, al posto dei tuffatori ci sono i ballerini, anche se il mio partner nel programma è proprio un tuffatore, Giovanni Tocci». Il marito Stefano che cosa le dice? «È venuto una volta a vedere le registrazioni e mi ha detto: “Bello, ma adesso vatti a vestire”. Ero in body con le calze a rete!». E il viaggio di nozze? «Per il programma, l’ho dovuto rinviare a gennaio, in Polinesia e Stati Uniti, dopo davvero smetterò di viaggiare per un po’ e comincerò a rendermi conto di che cos’è la vita normale a Bolzano». Al ritorno deciderà se davvero prepararsi per una presenza soft ai Mondiali di Budapest? «Davvero non ho avuto modo di pensare cosa farò alla fine del programma, ma la vedo dura». Allora ci parli di quest’esperienza televisiva: da star dei tuffi a star dello spettacolo. I panni sono scomodi o le piace tutto questo? «A piccole dosi la tv mi piace frequentarla. Sto coronando come Rosolino il sogno di ballare, sono sulle sue orme: è un’esperienza che avrei voluto fare da tempo. L’ambiente mi piace, stare ore a vedere come ballano i professionisti è bello ma...». ...Ma? «Adesso c’è la tensione del palco che ti viene per forza con tutte le robe da fare all’ultimo minuto. Tutto l’opposto di quando programmavo le stagioni. È davvero una vita nuova qui: aspettare cosa devo fare alle 23, registrare alle 2 di notte. Ho un fuso orario anche qui, a volte mi sveglio alle 11. Anche questo è uno stress». L’allenatore del ballo è più duro di papà Giorgio...? «A volte mi viene da rispondere, altre da ridere, mi vogliono far apparire completamente diversa da quella che sono. Magari devi fare la faccia provocante con Totti, o la seria, o la cattiva, o la tamarra. Mi hanno vestito anche in un modo osceno». Una vita seria, severa e disciplinata ribaltata. «Devo difendere un’immagine dopo tutti questi anni, e in due minuti di ballo rovino l’immagine di una carriera lunga di medaglie». Al termine del quale non poteva chiedere di più se non l’oro olimpico, l’unico che le mancherà viste le cinesi, ma chiude da prima delle umane, come se fosse oro olimpico. «Battere le cinesi sarebbe stato come battere Bolt, qualcosa di esagerato. Ma ho realizzato il massimo delle aspettative, a cominciare all’oro mondiale». Si rivede ora più spesso le gare? «Ora sono incasinata, impegnata, non ho avuto tempo di capire cosa fare: se prima mi rivedevo in tv le gare migliori per caricarmi, ora mi viene da piangere per le forti e anche freschissime emozioni di Rio dove ho coronato tutti i sogni, sudandomi tutto sino all’ultima occasione». A mente fredda cosa le resta? «I momenti non si dimenticano, ma è pazzesco: è stato un momento così atteso in 5 Olimpiadi che quando è successo volevo che non finisse mai. È stato tutto così rapido e ho capito che la delusione dura e ti segna di più, se penso a quanto sono stata male a Londra, la gioia che ho provato dopo Rio è finita subito: è stata un’esplosione, ma poi non l’ho sentita tanto come la sofferenza del 2012. Sì, vorrei riviverli ancora quei momenti di Rio. Mi viene soltanto da piangere». Troveremo un’altra Tania o sarà un suo figlio/a? «Sarebbe bello trovarne un’altra, vorrei che mia figlia non facesse tuffi, i miei s’impiccano se anche la nipote... Lo sport ti prende a 360 gradi, è precisione, serve pazienza e i risultati non arrivano subito, a volte non bastano i sacrifici. Ci vuole l’allenatore giusto, il preparatore giusto, tutto deve combaciare».