Platinette, Di Più, 14/11/2016, 14 novembre 2016
I protagonisti della TV visti da Platinette PER “ROCCO SCHIAVONE“ LA FACCIA DI GIALLINI E’ PERFETTA Fateci caso: quasi sempre, quando le fiction vengono tratte da un’opera letteraria, il risultato poi in televisione ha successo
I protagonisti della TV visti da Platinette PER “ROCCO SCHIAVONE“ LA FACCIA DI GIALLINI E’ PERFETTA Fateci caso: quasi sempre, quando le fiction vengono tratte da un’opera letteraria, il risultato poi in televisione ha successo. I risultati più clamorosi di questa “legge“, in passato, sono stati gli episodi del Commissario Montalbano che ogni anno trionfano su Raiuno e che hanno reso famoso il volto di Luca Zingaretti, tratti dai romanzi di Andrea Camilleri; penso poi anche alla recentissima fiction L’allieva, sempre di Raiuno, in cui la protagonista ha il volto di Alessandra Mastronardi, tratta dai romanzi di Alessia Gazzola; e poi, non si può certo dimenticare la pluripremiata fiction di Sky Gomorra, venduta in tutto il mondo, che si ispira al libro dallo stesso titolo di Roberto Saviano. Bene: ora, in TV, su Raidue, sta succedendo lo stesso con Rocco Schiavone, fiction nata dai romanzi gialli di Antonio Manzini dei quali è eroe, appunto. Rocco Schiavone, vicequestore qui interpretato da Marco Giallini. Schiavone ci offre una nuova versione di un tipo di personaggio televisivo molto caro al pubblico italiano, quello del poliziotto. Cinico e burbero, dalla voce sempre roca e dal comportamento scontroso. Schiavone sa fare il suo mestiere ma ha un carattere completamente diverso da tutti i suoi predecessori televisivi: è un duro che non è mai gentile, nemmeno quando servirebbe, e che ha metodi davvero molto personali per venire a capo del caso che deve risolvere. Una cosa è certa: non sbaglia mai nel consegnare il colpevole alla giustizia. Nella prima settimana di programmazione, Rocco Schiavone è andato in onda per ben due volte in due prime serate, mercoledì e venerdì, e ha portato a casa, al debutto, un ottimo share (si scrive “scèr”) superiore al 14 per cento, pari a oltre tre milioni e seicentomila telespettatori: giusto una manciata in meno rispetto a quelli dell’ascolto ottenuto dalla fiction Solo con Marco Bocci, in onda in contemporanea su Canale 5, che ha raccolto un 16 per cento. Un vero successo, quindi, quello di Rocco Schiavone. che ha le sue ragioni, e nemmeno troppo “misteriose”. È vero che in TV hanno il loro peso i volti noti, le stelle come Bocci: ma il loro peso, nella scelta dei telespettatori, lo hanno anche i bravi attori, che non devono essere necessariamente belloni da copertina o da calendario ma hanno il pregio di essere credibili subito. È questo il caso di Giallini, attore di una bravura davvero fuori dalla norma. Nella sua carriera c’è tanto cinema, con trentasei film girati, dal 1986 a oggi, e tanto teatro. In TV, lo avevamo già visto e apprezzato nel ruolo di Terribile nella serie Romanzo criminale e come il vicequestore Andrea Lopez nella fiction La nuova squadra: è anche grazie a queste esperienze che oggi Giallini è perfetto nel ruolo di Schiavone. Lo confermano persino i lettori dei romanzi di Antonio Manzini, che, guardando la prima puntata della fiction, hanno espresso un vero e proprio giubilo collettivo su Internet, tanto coinvolgente da fare diventare il programma l’argomento più importante su Twitter, ovvero quello sul quale gli italiani, in quelle ore della prima serata di mercoledì, intervenivano di più. Abbiamo così visto Schiavone disteso a letto, ripreso mentre viene svegliato da una telefonata che annuncia di un corpo ritrovato nelle nevi di Champoluc, vicino ad Aosta, sede nella quale, lui, romano vero, è stato trasferito quasi a forza. Schiavone affronta il viaggio in macchina, tra la neve che scende sempre più copiosa, verso le piste da sci della nota località turistica: con lui c’è da subito il fido assistente Italo Pierron, interpretato da Ernesto D’Argenio, l’unico in grado di smussare le asperità del carattere di Schiavone. Tra loro c’è la complicità tipica di tutte le grandi coppie dei gialli più famosi: per fare qualche esempio, Sherlock Holmes e il dottor Watson, Nero Wolfe e Archie Goodwin. E anche D’Argenio è bravo, forse perché ha anche lui un passato da fiction poliziesca: è stato per due stagioni, in passato, a Squadra antimafia. Dirige Michele Soavi, regista in TV di grandi successi come Ultimo, Uno bianca e Adriano Olivetti – La forza di un sogno, con un grande passato di regista di film horror. Anche Soavi è un vero talento: e quando, in una fiction, ad avere talento sono in tanti, quando non è un solo elemento a dovere reggere il peso di tutto, quando le storie sono realmente coinvolgenti, i risultati arrivano e senza incertezze.