Irene Mandelli, Nuovo 17/11/2016, 17 novembre 2016
Il presentatore si divide tra le prove del programma Tale e quale show Non conosce la parola relax, Carlo Conti
Il presentatore si divide tra le prove del programma Tale e quale show Non conosce la parola relax, Carlo Conti. Sia negli studi televisivi sia in famiglia, il conduttore fiorentino è sempre in movimento. Tale e quale show – il suo talent per vip in onda su Raiuno – continua a fare ascolti eccellenti ed è un successo anche quest’anno. Ma non finisce qui. Il programma tornerà pure a dicembre con un appuntamento speciale dedicato alle canzoni delle feste: Natale e quale. Nel frattempo il mattatore sta già lavorando al prossimo Festival di Sanremo – il terzo da lui condotto – e ha partecipato anche a una puntata de L’eredità dedicata all’Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro. Tutto questo forte dell’appoggio di sua moglie Francesca. E anche dell’affetto del piccolo Matteo, che a febbraio compirà tre anni. Proprio grazie al suo bimbo – lascia intendere il conduttore durante la conversazione con Nuovo – lui sta imparando a fare il babbo giorno per giorno. Carlo non ha avuto punti di riferimento in questo senso perché il suo papà è mancato quando lui era piccolissimo. «Mio padre se n’è andato per un tumore ai polmoni e io avevo soltanto diciotto mesi. Per cui sono cresciuto con questo incubo del male incurabile. Ed è per questo motivo che sono legato all’Airc ormai da parecchi anni e sono diventato anche ambasciatore di questa associazione: do una mano a raccogliere fondi per la ricerca contro la malattia». Ormai hai superato il giro di boa dei cinquant’anni. Oggi fai più attenzione al tuo stile di vita? Oppure c’è qualcosa che trascuri? «Lo ammetto: mi piace tanto l’abbronzatura e non sono attento quando prendo il sole. Ultimamente, però, sto usando creme ad alta protezione. Per il resto non ho mai fumato e conduco una vita piuttosto sana, anche se per lo sport mi rimane sempre poco tempo». Adesso che sei padre aumentano le responsabilità, devi mantenerti in forma... «Non sono maniacale nell’alimentazione, sto attento come fanno quelli della mia età». Sei goloso? «Non molto. Ogni tanto, però, mangio la cioccolata di mio figlio, è l’unico peccato di gola cui non so rinunciare...». Tuo figlio fa le imitazioni guardando Tale e quale? «No, non le fa ancora. Per adesso dice soltanto “babbo“ e fa il verso al mio amico Giorgio Panariello». Come ti comporti con Matteo? Sei severo o no? «È ancora molto piccolo, quindi non so se sono troppo buono o troppo severo con lui. Non avendo avuto purtroppo una figura di riferimento con cui crescere, per me quello del padre è un ruolo più difficile. La paternità è una gioia meravigliosa che sto scoprendo giorno per giorno». Sei già proiettato verso il Festival di Sanremo. Quale personaggio internazionale ti piacerebbe ospitare? «Mi piacerebbe avere i Pink Floyd. Ci stiamo lavorando ma mi sembra molto difficile poterli avere sul palco dell’Ariston. Ci avevo già provato l’anno scorso, ma a febbraio loro non sono mai in Italia». Come sta andando la preparazione del tuo terzo Festival? C’è qualche novità all’orizzonte? «Va tutto bene e non cambia nulla. I festival si fanno sempre con la stessa concentrazione e leggerezza, per rendere la musica protagonista. Sto affrontando i vari passi che una manifestazione del genere richiede. Lo faccio con largo anticipo in modo da poter curare ogni dettaglio». Qual è la cosa più diffìcile? «La scelta delle canzoni: sono loro le vere protagoniste! Non ci sono preclusioni, io sono aperto a qualsiasi genere possibile e immaginabile per rappresentare le varie sfaccettature della musica italiana». Poi hai anche il teatro con Pieraccioni e Panariello... «Quello si fa nei ritagli di tempo e per la gioia di essere tornati insieme sul palco. L’importante è non togliere nulla alla famiglia».