AND. GIAM., Il Fatto Quotidiano 30/11/2016, 30 novembre 2016
STAMPUBBLICA NASCE ZOPPA: STATO DI CRISI PER LA SORELLA TORINESE
Tempi difficili in arrivo per i giornalisti di Stampubblica. Ieri i manager del nuovo polo editoriale, nato dall’incorporazione del gruppo Italiana editrice (Itedi, che fa capo a John Elkann) nel Gruppo Espresso (appartenente alla Cir di Carlo De Benedetti), hanno incontrato il comitato di redazione de La Stampa e hanno paventato contratti di solidarietà con due giorni di stop al mese nel 2017, tutto questo per abbassare i costi del personale ed evitare i risultati negativi preannunciati dai rappresentanti della società ieri. L’incontro è soltanto il primo di una serie e molto deve essere ancora detto. Oggi toccherà ai colleghi di Repubblica e il timore è che lo stesso discorso venga ripetuto a loro, che stanno uscendo dallo stato di crisi. Oggi un comunicato critico a firma del cdr sarà pubblicato sul quotidiano diretto da Maurizio Molinari e, se l’incontro con i rappresentati dei giornalisti di Repubblica andrà come si teme, l’iniziativa verrà replicata domani sul quotidiano guidato da Mario Calabresi. Dalle parti di via Lugaro, a Torino, i collaboratori (assistiti dal sindacato Stampa Subalpina) hanno cominciato una corrispondenza con l’ex vicedirettore Massimo Gramellini dopo un suo “Buongiorno” dedicato ai lavoratori di Foodora: i cronisti gli hanno ricordato le loro condizioni economiche non diverse da quelle dei fattorini. Invece i dipendenti non giornalisti del quotidiano torinese sarebbero stati invitati a passare a Fca dal 2017. L’anno prossimo, infatti, dovrebbe perfezionarsi l’accordo tra i due colossi dell’editoria italiana dopo aver ottenuto il via libera dall’Antitrust in seguito alla cessione, da parte del Gruppo Espresso, di alcuni quotidiani locali della Finegil.
Ad agosto la Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti italiani, aveva auspicato che l’aggregazione dei giornali dei due gruppi non si traducesse in tagli al personale. Nel mirino del nuovo polo editoriale ci sarebbero, inoltre, i fondi per l’editoria che il governo di Matteo Renzi vorrebbe stanziare.