varie, 30 novembre 2016
ALLEGRIA «La Roma gioca un bel calcio ma è una squadra un po’ troppo allegra, come la città» (Arrigo Sacchi, ex allenatore, ora commentatore per Mediaset)
ALLEGRIA «La Roma gioca un bel calcio ma è una squadra un po’ troppo allegra, come la città» (Arrigo Sacchi, ex allenatore, ora commentatore per Mediaset). RESILIENZA «La mia lotta è iniziata quando avevo tre anni e non ho mai preso un momento di pausa da allora. Ma, come sappiamo, troppo spesso le donne non sono supportate abbastanza o sono scoraggiate da scegliere il loro percorso. Spero che insieme possiamo cambiare questa situazione. Per me, è stata una questione di resilienza» (Serena Williams, tennista, in una lettera aperta al quotidiano inglese The Guardian). SOFFERENZA «C’è stato un periodo in cui non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto. Avevo bisogno di aiuto per fare qualunque cosa, anche la più banale. È stato un periodo molto difficile. Ora sono qui ma ci sono voluti tanta sofferenza, tanto lavoro, tanta fatica» (Tiger Woods, golfista, che oggi giocherà l’Hero Challenge dopo 16 mesi di stop). ANIMA «Negli ultimi anni ho conosciuto una persona che non chiamerei neanche “mental coach”: quando possiamo, ci vediamo e lavoriamo. Per giocare a calcio devi avere molta follia, soprattutto se sei un attaccante. La testa conta più di ogni altra cosa: il consiglio che do ai giovani è di lavorare molto sull’anima» (Alberto Gilardino, calciatore, attaccante dell’Empoli). LENTO «Dicono che sono bravo ma lento? Non si può avere tutto, altrimenti giocherei nel Real Madrid…» (Bruno Alves, calciatore portoghese, difensore del Cagliari). IMBARAZZO «Non aver mai visto neppure per un minuto in campo un ragazzo corteggiato da mezza Europa e costato 13 milioni di euro è per certi versi imbarazzante. Rog può cambiare il volto del Napoli» (Salvatore Bagni, ex calciatore, a proposito delle polemiche per il mancato impiego da parte dell’allenatore del Napoli Maurizio Sarri del centrocampista croato Marko Rog). SOGNI «Il giocatore dei miei sogni è sempre uno, è sempre Messi, per me rimane sempre lui. Guardo alla vita con fiducia e credo che a volte i sogni si avverino» (Marco Tronchetti Provera, imprenditore, ad di Pirelli, grande tifoso dell’Inter). FIGLI «Non vorrei che mio figlio, se e quando arriverà, facesse il tuffatore. Perché è uno sport difficile, che richiede tanti sacrifici. E poi in Italia ci sarebbero molte cose da cambiare: più piscine, una rivoluzione culturale che metta insieme la scuola, l’università e lo sport» (Tania Cagnotto, ex tuffatrice).