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 2016  novembre 27 Domenica calendario

GIANGIACOMO E QUEI GIORNI CON LUI ALL’AVANA


Inge Feltrinelli risponde al telefono con la voce rotta dall’emozione: “Cosa vuole, ho conosciuto Fidel più di sessant’anni fa, nel 1953…”. Lei, reporter e fotografa tedesca, era all’Avana per Hemingway. “Ricordo Cuba poverissima, come Calcutta. I bambini erano affamati, giravano coperti di cenci per strada. Sono stata tante volte là, sia a trovare Fidel sia alla Casa della cultura dell’America Latina dove c’è un raduno annuale di intellettuali e scrittori. Era un uomo straordinario. Una volta con Gabriel Garcia Marquez, si raccontavano barzellette e come ridevano! Fidel era affascinante, anche se parlava sempre lui. E spiritoso, ma non autoironico. Io lo ricordo come un uomo stupendo. Le donne erano affascinatissime da lui. Era bello, ma come diceva Brecht ‘il potere rende gli uomini attraenti’”. La foto qui sopra (Inge Feltrinelli/Luz) è stata scattata nel 1964, a casa di Castro nel centro dell’Avana. “Mio marito e Fidel erano amici, anche se Giangiacomo lo criticava molto per la persecuzione degli omosessuali. Però quando Fidel è arrivato al potere è stato il primo a cambiare le cose in America Latina: tutti i Paesi volevano essere come Cuba. Scuola, università, ospedali e ricerca erano un modello. Cuba era l’unico Paese con una politica moderna. Certo non era una democrazia, ma era un Paese avanzato e questo si deve a Fidel”.