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 2016  novembre 28 Lunedì calendario

BABBO NATALE SARA’ CYBORG. MA CON MENO SOLDI IN TASCA

Compreremo un po’ di meno, ma compreremo. La stagione dei regali inizia così, con dichiarazioni impregnate di prudenza e di incertezza. Ma per chi si è convertito alla tradizione americana del Black Friday e per chi resta fedele all’attesa più europea di Santa Lucia e di Babbo Natale, il nuovo minimo comun denominatore non cambia: è il cyber shopping. L’acquisto online di beni e servizi che, fino a poco tempo fa, si compravano solo andando fisicamente in un negozio. Il sondaggio realizzato da Swg per Corriere Economia indaga nel fenomeno intervistando persone dedite all’eshopping.
Che cosa faranno nel prossimo periodo? «Quasi la metà conferma la misura di spesa dell’anno precedente, un settimo segnala la volontà di accrescerla e un quarto di diminuirla», spiega Maurizio Pessato, presidente di Swg. Emerge così — continua Pessato — uno scenario in cui si assesta la tendenza positiva dell’ecommerce in tutte le sue declinazioni, ma con un ritmo di crescita più lento.
Una frenata (vedremo alla fine delle Feste quanto sarà stata vera e quanto psicologica) riconducibile alla situazione non brillante della congiuntura economica e al carico di incertezza aggiuntiva generato dalle scadenze politiche che attendono gli italiani e più in generale una consistente fetta di elettori europei. «Non siamo certo di fronte ad un raffreddamento dell’utilizzo della modalità online per fare gli acquisti», spiega Pessato. Al minor entusiasmo spiegabile con la crisi, si aggiunge un atteggiamento diverso a seconda della fascia anagrafica: fino ai 34 anni la crescita dell’utilizzo è più elevata della media, dai 35 ai 54 è in media, oltre i 54 scende nettamente.
Ma che cosa comprano online i consumatori italiani? «Ai settori consolidati come l’informatica, l’elettronica di consumo e l’abbigliamento, si affiancano gli alimentari», spiega Pessato. Una tendenza che si rafforza e che, oltre ad aprire nuove opportunità per chi produce, può estendere «significativamente la portata dell’ecommerce». Meno gettonati, ma praticati da tempo e con convinzione, anche l’ambito del turismo e quello dell’editoria.