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 2016  novembre 28 Lunedì calendario

I ROSBERG, GLI OPPOSTI COME UOMINI E PILOTI. IL VECCHIO ERA IRRUENTO SIA IN PISTA CHE FUORI

Ha visto la gara a casa di un amico, a Dubai. Poi, quando Nico ha tagliato il traguardo, è salito in macchina e a tutta velocità ha percorso gli 80 km per arrivare al circuito di Abu Dhabi e immergersi nella festa ancora in corso al box della Mercedes. Trovando Nico che brindava con la tuta intrisa di champagne, la moglie Vivian stretta a lui e tanti amici in preda a un’euforia che stava diventando alcolica. Sua moglie Sina, invece, era arrivata ad Abu Dhabi prima del via e aveva potuto abbracciare subito il figlio. «Il titolo che ho conquistato io — ha commentato Keke — conta poco, dopo 34 anni è già nel dimenticatoio. Però ora siamo una famiglia felice, Nico ha fatto il gol della sua vita, io sono stracontento per lui. Ha meritato il titolo, lo ha cercato per lungo tempo, non ha commesso errori. Ai miei tempi le macchine si rompevano in continuazione, ora sono prodigi di affidabilità. Nico ha avuto la macchina giusta al momento giusto. E ce l’ha fatta!». Non aveva mai parlato del figlio, Keke. Sin da quando Nico era entrato in F.1 si era imposto il silenzio: «E’ la sua vita, chiedete a lui, io non c’entro». Era Nico che invece parlava del papà: «Guarda tutte le mie corse su tre schermi tv però non mi dice mai nulla. Mi critica, ma sulle cose della vita, e ha quasi sempre ragione».

RADICI Una famiglia unita, serena, una multinazionale. Perché Keke, ad esempio, è finlandese, ma è nato a Stoccolma, in Svezia. Nico ha anche un passaporto finlandese però non parla la lingua. È nato a Wiesbaden, in Germania, città della mamma, dove è rimasto nelle prime due settimane di vita per essere portato poi a Ibiza, nella casa dei genitori. Diventato pilota, ha preso la residenza a Montecarlo, dove Keke ha un ufficio. Anche il papà di Keke, veterinario, corse in auto e disputò persino un Rally di Montecarlo, nel 1954, con una Peugeot. La nonna di Nico vinse la Coppa delle Dame a un Rally di Svezia. Sia Keke sia Nico hanno corso solo in pista. Keke, con pochi soldi, si fece una dura gavetta dormendo in un caravan parcheggiato in un campeggio in Austria, quando correva in Formula Vee. Il debutto in F.1 avvenne con la Theodore, auto scarsina, nel GP Sudafrica ’78. Poi disputò una gara non iridata a Silverstone, sotto il diluvio, dominando e lasciando tutti a bocca aperta. Andava fortissimo sul bagnato, si difendeva bene sull’asciutto, conquistò il titolo con la Williams nell’anno della tragedia di Villeneuve.

DIVERSI Tanto Rosberg padre era irruente e deciso nella guida, quanto Rosberg figlio è più analitico, concreto. Avesse corso Keke contro Hamilton, sarebbero state sportellate a ogni GP. Era rude Keke, ma molto leale. Simpatico a corrente alternata, non ha mai disdegnato birre e sigarette, mentre Nico è morigerato, non va mai sopra le righe, è elegante in ogni aspetto della vita. Keke ha portato a casa 5 vittorie e il titolo in 8 anni. Nico ha fatto suo l’iride dopo 11 stagioni. Ma continua...