Gianluc Spessot, La Gazzetta dello Sport 26/11/2016, 26 novembre 2016
BAYERN GRANDI NUMERI, MA NON IN CAMPO
Numeri da primi della classe. Non tanto sul campo, visto che sia in Bundesliga che in Champions il Bayern è costretto a guardare negli scarichi di chi sta davanti, ma nei dati di bilancio. Alla vigilia dell’assemblea dei soci che ha riportato alla presidenza Uli Hoeness (applausi ma anche qualche fischio al suo arrivo nell’Audi Dome), il club ha reso noti i risultati di un anno da record. Il bilancio consolidato al 30 giugno 2016 evidenzia un aumento del fatturato di oltre 100 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio e quindi gli introiti sfondano il muro dei 500 milioni per arrivare a quota 626,8. Tanto per avere un termine di paragone, va ricordato che nello stesso periodo il Dortmund, ovvero il rivale degli ultimi anni, pur riuscendo ad aumentare il suo giro d’affari di 100 milioni, si è dovuto «accontentare» di 376 milioni. Un confronto che non lascia dubbi sulla forza del Bayern che l’anno scorso ha vinto il quarto campionato consecutivo e la Coppa di Germania, oltre a raggiungere le semifinali in Champions, senza dover strapazzare le finanze.
L’UTILE DICE 33 Anzi. L’utile all’ultima riga di bilancio, ovvero quello che resta in tasca, è pari a 33 milioni. Da record anche il fatturato, influenzato da un aumento di sponsorizzazioni e marketing grazie a 169,8 milioni (l’anno scorso furono 113,9), voce questa che per la prima volta supera quella legata agli introiti di biglietti e premi, pari a 166 milioni (137,6 nel 2015) di cui 64,2 dalla Champions League. Ottimo anche il contributo del merchandising (in cui rientrano i ricavi dalla vendita delle magliette) con 108,2 milioni (+50% circa). Se confrontati con i numeri dei club inglesi, appaiono quasi irrisori gli 83,4 milioni di radio e tivù.
striscia all’attivo Fra i costi, sono ovviamente le spese legate al personale a fare la parte del leone con 260,3 milioni. Va ricordato che quest’estete sono arrivati solo due giocatori (Hummels e Renato Sanches) ma sono costati 70 milioni. Un conto economico da incorniciare quindi, ma non si tratta di un episodio isolato visto che è il 24° esercizio chiuso con un utile, che ha permesso di distribuire ben 12 milioni di dividendi, 9 dei quali all’associazione sportiva FC Bayern eV che detiene il 75% delle quote. Numeri da fare invidia anche nello stato patrimoniale con un capitale di 424,6 milioni e con quello che Hoeness ama chiamare il «Festgeldkonto» (conto depositi non evidenziato a bilancio ma compreso in una voce da 190,3 milioni), per ricordare agli avversari che, quando deve comprare dei giocatori, va in banca per prelevare e non per chiedere prestiti.
inarrestabile lipsia Sul campo però le cose vanno meno bene e, alla vigilia del posticipo di questa sera col Leverkusen, le spiegazioni di Ancelotti: «Dobbiamo mostrare una reazione. Non è un problema fisico o di modulo che i giocatori non hanno però metabolizzato in pieno. Bisogna migliorare dal punto di vista tattico ed avere più intensità. Dobbiamo chiudere meglio gli spazi, essere più compatti e non commettere errori. Boateng? È normale che Rummenigge non sia contento della sua prestazione, come di quella di tutti i giocatori e del tecnico». Intanto il Lipsia non perde un colpo e continua a volare, andando a vincere con un secco 1-4 anche sul campo del Friburgo. Ospiti subito in vantaggio con una gran botta di Keita da 25 metri. Il Friburgo pareggia con Niederlechner ma un doppio Werner (7° sigillo stagionale) e Sabitzer chiudono la pratica. Keita e Forsberg ancora una volta in vetrina e i ragazzi di Hasenhüttl vanno a +6 sul Bayern.