Stefano Montefiori, IoDonna 12/11/2016, 12 novembre 2016
SARKOZY IN 6 PUNTI
1. IL RITIRO
Sconfitto da François Hollande il 6 maggio 2012, la sera stessa Nicolas Sarkozy annuncia il ritiro
dalla politica. «Mi metterò a fare soldi come Bill Clinton: 150 mila euro a conferenza!» dice a un amico. Ma dura poco, solo due anni e quattro mesi. Il 19 settembre 2014 Sarkozy scrive su Facebook: «Sono candidato alla presidenza della mia famiglia politica».
2. I GUAI GIUDIZIARI
Sarkozy dice di non potere stare a guardare mentre la destra francese è in preda alla guerra fratricida, a colpi di ricorsi in tribunale, tra il suo ex premier François Fillon e Jean-François Copé. Ma il ritorno in politica è forse anche un modo per difendersi meglio nei guai giudiziari (dalle fatture false della campagna elettorale ai presunti finanziamenti di Gheddafi).
3. LA CANDIDATURA
Dopo essere diventato presidente dell’Ump e averne cambiato il nome in “Les Républicains”, il 22 agosto scorso ufficializza la scontata candidatura all’Eliseo. I suoi rivali di partito sono Fillon e Copé, il giovane Bruno Le Maire ma soprattutto l’“anziano” Alain Juppé, che è stato suo ministro degli Affari esteri e che da mesi è in testa ai sondaggi.
4. L’APPOGGIO DI CARLÀ
Carla Bruni, sposata nel 2008, gioca a favore dell’uomo politico. Sempre un passo indietro, ma presente: lo segue nei comizi, racconta di come il marito le dia consigli quando è lei a salire sul palco. Con il suo nuovo account Instagram subito seguito da oltre 50 mila persone, potrebbe avere un ruolo più importante quando la campagna entrerà nel vivo.
5. LA POLITICA
Sarkozy è tornato più nazionalista e duro di prima: le sue proposte sono talvolta indistinguibili da quelle di Marine Le Pen, leader del Front National. Punta tutto sui temi identitari, ovvero sulla difesa della Francia di fronte all’immigrazione, al terrorismo e all’Islam. «Qui siamo in Francia!», esclama durante ogni comizio.
6. LA SFIDA
Il 20 e il 27 novembre gli elettori della destra sceglieranno il loro candidato per l’elezione presidenziale della primavera 2017, e tutti i sondaggi continuano a dare Alain Juppé come favorito. Il 70enne ex primo ministro si mostra pacato, ragionevole, moderato, all’opposto del rivale. Nicolas Sarkozy nei prossimi giorni tenterà il tutto per tutto per recuperare.