VARIE 23/11/2016, 23 novembre 2016
APPUNTI PER GAZZETTA - UN’ALTRA LITE FRA DE LUCA E ROSY BINDI REPUBBLICA.IT "La Commissione Antimafia all’unanimità, mi ha incaricato di richiedere preventivamente informazioni urgenti alla Procura della Repubblica di Napoli in merito a eventuali indagini in corso, agli atti e ai documenti acquisiti e alla posizione dei soggetti coinvolti, per verificare i presupposti per l’avvio di una inchiesta da parte della nostra Commissione, che naturalmente sono legati al tema mafia
APPUNTI PER GAZZETTA - UN’ALTRA LITE FRA DE LUCA E ROSY BINDI REPUBBLICA.IT "La Commissione Antimafia all’unanimità, mi ha incaricato di richiedere preventivamente informazioni urgenti alla Procura della Repubblica di Napoli in merito a eventuali indagini in corso, agli atti e ai documenti acquisiti e alla posizione dei soggetti coinvolti, per verificare i presupposti per l’avvio di una inchiesta da parte della nostra Commissione, che naturalmente sono legati al tema mafia. Abbiamo sempre agito così per avviare le nostre inchieste e useremo lo stesso metodo". Così la presidente dell’Antimafia Rosy Bindi, sulla vicenda De Luca, riferendosi agli audio in cui De Luca, registrato a sua insaputa in una riunione a porte chiuse, invitava 300 sindaci a farvotare per il "Sì", ricordando gli investimenti del governo Renzi pe la Campania. E’ il secondo caso che coinvolge il governatore della Campania dopo il video fuori onda a Matrix, in cui si lasciava andare a pesanti considerazioni nei confronti della stessa Bindi. Matrix, De Luca: "La Bindi è un’infame, da ucciderla" Condividi Bindi ha chiarito, in apertura della seduta odierna della commissione, che la richiesta è arrivata durante l’ufficio di presidenza da parte dei gruppi Gal, Fi, Lega, Sinistra italiana, M5S. Ed è scontro, su questa vicenda, tra Pd e Cinque Stelle in Antimafia. "Nessuno ha chiesto nell’ufficio di presidenza - afferma il senatore Franco Mirabelli, capogruppo dei Democratici - la convocazione di De Luca e non c’è nessuna inchiesta aperta dall’Antimafia su di lui. Come sempre - aggiunge - di fronte ad una richiesta delle opposizioni di aprire una indagine, la commissione all’unanimità ha votato il mandato alla presidente di verificare l’esistenza di eventuali fascicoli aperti dalla Procura di Napoli. Il resto è propaganda - conclude Mirabelli - l’evidente tentativo di strumentalizzare la vicenda in vista del referendum". "Un atto vergognoso - rispondono in una nota congiunta i membri M5S dell’Antimafia -. Il governatore della Campania ammette di fare uso del voto clientelare e istiga i sindaci del Pd ad utilizzare questo metodo per vincere al referendum. Sarebbe doveroso - continuano - che l’Antimafia aprisse una indagine conoscitiva e convocasse il ministro dell’Interno. Invece si è solo deciso di chiedere informazioni alla Procura di Napoli. Questa è la situazione reale della classe politica del Pd". Mentre su di lui soffia la bufera, De Luca trova il tempo di improvvisare un "siparietto" con i pescatori nel porto di Pozzuoli, nel corso di una cerimonia ufficiale (il cui resoconto viene "postato" dallo stesso presidente della Regione sul suo profilo Facebook). De Luca scherza sul molo circondato dai pescatori, uno dei quali gli offre gratuitamente un merluzzo. Qui il governatore ironizza sulla possibilità che per questo gesto gli venga contestato un "voto di scambio" e chiama come testimone dell’ipotetico reato il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia. "Non si sa come si sia conclusa la torbida vicenda - scrive il governatore su Fb -. Ad ogni buon conto, De Luca si è impegnato a conservare comunque la lisca del pesce, e ad inviarla come corpo del reato a Luigino Di Maio perché ne faccia l’uso giudiziario più efficace". “Apprendiamo della richiesta avanzata dalla Commissione Antimafia", commenta poi il governatore. "Ci rende curiosi conoscere l’iter previsto sul reato di battuta e come evolverà la crociata del calamaro. Vediamo rilanciata anche la discussione sull’emendamento battezzato “De Luca”. Vorrei solo ricordare che si tratta di una proposta avanzata unitariamente dalla Conferenza delle Regioni ben prima che si aprisse questo dibattito, ed è una iniziativa volta a rimuovere una situazione assurda per la quale fino a un anno fa erano commissari per la Sanità i presidenti che avevano determinato il debito, mentre non possono esserlo coloro che la stanno risanando. Non è molto difficile svelare questo mistero - prosegue De Luca - e sottrarlo alla titolarità di De Luca. Incuriosisce il fatto che quelli che sulla battaglia referendaria lamentano il neocentrismo e la sottrazione di competenze alle Regioni si straccino le vesti nel momento in cui queste vengono riconosciute. Come sempre, riconfermiamo che la nuova Campania è pronta ad accettare la sfida del rigore, del risanamento e della correttezza amministrativa. Per ogni altro elemento di folklore se ne riparlerà dopo il referendum, quando comunicheremo anche l’elenco di tutti quelli che saranno querelati per diffamazione”.