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 2016  novembre 19 Sabato calendario

LA BIBBIA DEGLI ESAGERATI


Tutto è cominciato nel 1951, da una conversazione oziosa tra sir Hugh Beaver, direttore della birreria Guinness, e i suoi compari di caccia. Secondo me, diceva uno, l’uccello da cacciagione più veloce d’Europa è il piviere dorato. Eh no, ribatteva l’altro a bassa voce: è l’alzavola, davvero imprendibile.
Una discussione destinata a rimanere a lungo senza vincitore, se Beaver non si fosse tanto incaponito sulla questione dei primati da decidere di pubblicare un libro che raccogliesse con puntiglio i più strambi e prodigiosi realizzati ovunque nel mondo. Nasceva così il Guinness World Records, il Guinness dei primati (edito in Italia da Mondadori), divenuto negli anni la pubblicazione a cadenza annuale più venduta del pianeta. Oltre cento milioni di copie commercializzate finora (circa tre milioni e cinquecento l’anno, con carta proveniente dalle foreste finlandesi), tradotto in ventisei lingue e distribuito in cento Paesi. Venticinque giorni per stamparlo, venti per il confezionamento, cinquantacinque tonnellate d’inchiostro utilizzate e tremilacinquecento di carta rilegate. E soprattutto, punto di riferimento per un’offerta costante di prodigi da ratificare: «Anche quest’anno abbiamo ricevuto in media mille richieste a settimana», dice il direttore della pubblicazione Craig Glenday, presentando l’edizione 2016 dedicata alle esplorazioni spaziali. Passato nel frattempo nelle mani della canadese Jim Pattison Group, una conglomerata con interessi che spaziano dalle televisioni locali alla pubblicità, dalle salumerie alle società di leasing automobilistico, il Guinness continua a essere il palco degli eccessi, del nonsense, dell’esercizio di esagerazione più infantile e allo stesso tempo ricco di talento e strategia che si possa immaginare. «Per riuscire a fare ventiquattro pistol squat su tre lame di scure ci vogliono mesi di studio e prove», rivendica il quarantenne Silvio Sabba, l’italiano col maggior numero di primati all’attivo (novanta) e una specializzazione ineguagliata nei piegamenti su una gamba sola (possiede una palestra in provincia di Milano ed è ex campione di motociclismo enduro).
E del resto, lo sport offre di continuo materiale succoso ai giudici del Guinness, ambito naturalmente portato a soddisfare i tre criteri fondamentali per la certificazione dei successi: che siano misurabili, battibili e soprattutto universali. Ogni essere umano cioè, almeno in teoria, dovrebbe essere in grado di tentare una piccola follia e far meglio.

ALTRO CHE MARATONA
Rimane imbattuta l’impresa del cubano Jhoen Lefont Rodriguez, ad esempio, che nella piscina dell’Hotel Nacional de Cuba, all’Avana, il 10 agosto del 2013 ha completato 1.503 palleggi con la testa, galleggiando a pelo dell’acqua. Inamovibile anche il rimpallo infinito degli statunitensi Angelo ed Ettore Rossetti, che si sono scambiati trentamila e cinquecento volée di tennis senza mai far cadere la pallina, al Weston Racquet Club di Weston, nel Connecticut. Oppure gli infiniti trick around the world del calciatore freestyle John Farnworth, che nel 2008 ha fatto girare ottantacinque volte in un minuto il suo piede fatato intorno alla sfera, palleggiando, senza mai farle toccar terra. O il numero da circo dello stesso John Farnworth, che camminando su una fune ha tenuto la palla in equilibrio sul collo del piede per trentacinque secondi.
E considerato che viviamo nell’epoca dei videogame, si son meritati un diploma Guinness anche i centosettantaquattro giorni che Darren Bland, allenatore immaginario della Fiorentina, ha trascorso giocando a Football Manager.

LA PROCEDURA
Tutti primati regolarizzati secondo un procedimento preciso, gestito dagli uffici londinesi del World Guinness Records. Prima si manda una richiesta di ratifica ufficiale tramite il sito dell’organizzazione, poi si attendono circa dodici settimane per sapere se l’impresa è ammessa alla valutazione. Segue l’invio da parte degli organizzatori di sette moduli da compilare, e la richiesta di produrre un video probante, con almeno quattro testimoni presenti alle riprese (proibiti i familiari). Filmato che dovrà essere realizzato da diverse angolazioni, e con inquadrature continue e senza tagli sugli eventuali strumenti di misurazione. «Io ho seguito il procedimento decine di volte, e non ho mai dovuto sborsare un euro», assicura ancora Silvio Sabba. Diverso il caso di chi volesse accelerare i tempi o avere a disposizione i giudici in carne e ossa, magari per organizzare un evento intorno alla propria performance: quattrocento euro il fee richiesto per ottenere risposta in soli tre giorni, e circa quattromila per vedersi materializzare una coppia di giudici a domicilio, spese di viaggio e alloggio escluse.
Burocrazia di cui non deve preoccuparsi chi ha stabilito record che appaiono imbattibili: rimane il Pentagono l’edificio adibito a uffici più grande del mondo, coi suoi ventotto chilometri di corridoi e le settemilasettecentocinquantaquattro finestre. Robert Pershing Wadlow, due metri e settantadue misurati nel 1940, resta l’uomo più alto mai vissuto. E White Christmas di Irving Berlin la canzone più venduta della storia. E salvo evoluzioni della specie, incroci strani o accelerazioni dell’ededrone, rimane blindato anche il podio dell’uccello da cacciagione più saettante d’Europa: è lo smergo minore, caro sir Beaver.