varie, 23 novembre 2016
ANIMALI «Questa generazione di calciatori è molto professionale. Le leggende di una volta, che ancora oggi amiamo, fumavano e bevevano da animali» (Jurgen Klopp, allenatore del Liverpool, sul caso di Wayne Rooney fotografato ubriaco dopo un match della nazionale inglese)
ANIMALI «Questa generazione di calciatori è molto professionale. Le leggende di una volta, che ancora oggi amiamo, fumavano e bevevano da animali» (Jurgen Klopp, allenatore del Liverpool, sul caso di Wayne Rooney fotografato ubriaco dopo un match della nazionale inglese). AMBIZIONI «Per come conosco io il calcio, Bernardeschi ha un futuro che, grazie al suo talento e alle sue qualità, lo porterà in squadre con ambizioni diverse rispetto a quelle della Fiorentina» (Paulo Sousa, allenatore della Fiorentina). FOLLIA «Non sono mai stato in bob, però so che ci vuole un po’ di follia, come nell’asta. Ho pensato che dopo 23 anni di salti ho forza nelle gambe, so andare veloce con mani e braccia bloccate e non mi manca l’agilità per entrare di corsa nel bob» (Giuseppe Gibilisco, ex salatore in alto che ora ha deciso di dedicarsi al bob a livello professionistico). VIAGGI «Siamo pronti per cominciare un nuovo viaggio. Non so dove ci porterà, ma sono eccitato all’idea di continuare la marcia in Europa» (Claudio Ranieri, allenatore di calcio, del Leicester che ha conquistato la qualificazione agli ottavi di Champions con un turno d’anticipo). LUCI «Mi piace la corsa di Abu Dhabi, si svolge in notturna e questo lo rende diverso a livello di sensazioni. Le luci artificiali permettono una buona visibilità. A volte può non essere facile, ma le condizioni di guida non impediscono di avere una buona visuale, più o meno simile a quella che si ha di giorno» (Kimi Raikkonen, a proposito dell’ultimo Gp della stagione che si correrà nel weekend). NESSUNO «Sappiamo bene che sono le piccole cose fatte bene in partita poi a permetterti di vincere. E sappiamo bene anche che nello sport oggi sei un eroe e domani puoi tornare nessuno» (Conor O’Shea, c.t della nazionale italiana di rugby che sabato sfidera Tonga a Padova). ICONA «Per me era solo una scarpa. Bella, comoda, di grande successo, mi aveva fatto guadagnare soldi e ne ero orgoglioso. Però, comunque, una scarpa. Poi un giorno un ragazzo si avvicinò, e mi disse che si era sposato indossandola, perché la portava quando aveva conquistato la sua fidanzata. Allora capii che era diventata una roba diversa, un’icona della nostra generazione» (Stan Smith, ex tennista, fondatore dell’omonimo marchio di scarpe da ginnastica).