(vedi testo), Il Fatto Quotidiano 22/11/2016, 22 novembre 2016
DIRITTO DI REPLICA
Sabato l’ex direttore dell’Espresso, Giovanni Valentini, ha scritto del Sole 24 Ore nella sua rubrica “Il sabato del villaggio”. Ma i fatti sono diversi da quanto ha riportato. Valentini scrive che “sotto l’attuale direzione Il Sole 24 Ore è diventato un sistema multimediale con il quotidiano cartaceo articolato in ‘quattro giornali in uno; 11 ‘quotidiani verticali’ digitali specializzati, una radio d’informazione e un’agenzia di notizie”: una sequenza di copia-incolla dai comunicati del Sole.
Il direttore è in carica dal 24 marzo 2011: Radiocor esiste da decenni, Radio24 dal ’99. Accertamenti Diffusione Stampa ha azzerato 109.500 copie digitali multiple del Sole legate all’affaire Di Source, la società anonima che veicolava abbonamenti da Londra: è a questo “sistema multimediale” che si riferisce Valentini?
Valentini sostiene che “sul piano contabile, questo sforzo di innovazione e creatività ha consentito nonostante la caduta della pubblicità di ridurre le perdite, in controtendenza rispetto alle altre testate maggiori”. Gli ha risposto domenica sull’Espresso Giuseppe Oddo, che dai bilanci e verbali del consiglio di amministrazione ha ricostruito “la débàcle” del Sole: in otto anni i ricavi sono passati da 509 a 300 milioni, 350 milioni di cassa andati in fumo, si sono accumulate perdite nette per 320 milioni, il patrimonio netto è di appena 16,3 milioni e quello tangibile (depurato dalle attività immateriali) è negativo per 53,8. Dirigenti del Sole a ottobre hanno informato il Comitato di Redazione che il solo quotidiano negli ultimi quattro anni ha perso 100 milioni. Nel frattempo il gruppo Espresso è in utile. I magistrati indagano sul Sole per falso in bilancio: è di questa “innovazione e creatività” che scrive Valentini?
Valentini afferma che “il Sole non può essere la voce del padrone”. Dal 24 marzo 2011 all’ultimo giorno disponibile (18 novembre) la parola “Confindustria” – senza contare le sue articolazioni territoriali e di settore – ha 11.978 ricorrenze nella banca dati del giornale: in media 5,79 volte per ciascuno dei 2.067 giorni di direzione Napoletano.
La parola “Squinzi” appare 2.124 volte, più di una al giorno. “Marcegaglia” 1.256 volte, una ogni due giorni. “Boccia” solo 551 volte, ma 319 da gennaio. Se i benchmark sono i media della Corea del Nord, ci sono ampi spazi di miglioramento.
Valentini insinua che non “si può escludere che l’attacco al direttore (del Sole, ndr), sfiduciato dalla maggioranza della redazione, tendesse a preparare o favorire un progetto di fusione con il Corriere della Sera”. Se l’ex direttore dell’Espresso ha notizie concrete allora deve darle, altrimenti rischia di manipolare i corsi di due titoli quotati (Rcs e Sole 24 Ore).
Il che è tanto più grave perché Valentini parla di una fusione e conosce la legge: è stato portavoce dell’Autorità Antitrust che vaglia proprio queste operazioni.
Nicola Borzi
Dalla lettera del collega Borzi, traspaiono un risentimento e un livore personale che mi sono estranei: non era mia intenzione attaccare né difendere qualcuno, ma semmai contribuire a salvaguardare l’autonomia e l’indipendenza del Sole dalle pretese “padronali”, come si legge chiaramente fin dal titolo, nell’ambito del pluralismo dell’informazione.
Non credo di essere stato il primo a parlare, in via di ipotesi, di un “progetto di fusione con il Corriere della Sera”. Quanto ai dati economici, già pubblicati ampiamente da Giorgio Meletti sul Fatto, in una rubrica di 60 righe mi sono limitato a riportare quello più sintetico del margine operativo lordo, ridotto da -28 a -10 milioni di euro, che mi sembrava significativo e che il mio interlocutore invece trascura o rimuove.
G.V.