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 2016  novembre 22 Martedì calendario

SORGENTE PAGA LA MOGLIE E LAVORA PER FRANCESCHINI

La moglie del ministro Franceschini, Michela Di Biase, capogruppo del Pd al Comune di Roma, ha un contratto per curare le relazioni esterne per la Fondazione Sorgente Group del gruppo di Valter Mainetti, editore de Il Foglio. La notizia è stata data da Libero sei giorni fa. La novità è che Sorgente Group, tramite una sua controllata, lavora per il ministero della Cultura guidato dal marito. Ministero e Fondazione hanno negato rapporti economici tra loro ma non hanno raccontato che Sorgente Group da luglio 2015 controlla al 100 per cento una società edilizia che fa lavori sui monumenti a Roma.

La Archires srl ha avuto dal ministero decine di appalti per alcuni milioni di euro (talvolta in associazione con altri) dagli anni novanta a oggi. Dal Colosseo al Tempio di Vesta, dalle Terme di Caracalla alla Villa dei Quintili, dalla Domus Tiberiana (2005-2007) alle Terme di Diocleziano (2010- 2013). Difficile che il ministro ne fosse all’oscuro. Il 2 dicembre 2015, quando è stato inaugurato il primo percorso per disabili al Foro, le agenzie di stampa scrivevano “le opere sono state realizzate da Archires-Gruppo Sorgente” e poi riportavano il commento entusiasta di Franceschini.

Un primo appalto per abbattere le barriere del 2010- 2013 valeva 728 mila euro mentre valeva un milione e 636 mila euro l’appalto, dello stesso periodo, per consolidare le Terme di Diocleziano. La società però perde 178 mila euro nel 2015 e il primo luglio 2015 l’architetto Giuseppe Di Majo, socio unico, lascia spazio a Sorgente Real Estate Management Spa, del Sorgente Group che sottoscrive 210 mila euro di capitale fresco diventando socio al 100 per cento. Poi Archires viene incorporata in Sorgente R. E. Ma. Spa.

Pochi mesi prima, il 19 e 25 marzo 2015, la società si aggiudica due appalti promossi con inviti al ribasso a fine febbraio dalla Soprintendenza Speciale del Colosseo. Il primo al parco archeologico dell’Appia antica vale 174 mila euro. Il secondo, per il superamento delle barriere architettoniche al Foro Romano 376 mila e 558 euro. Infine a maggio del 2015 la società interviene all’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata con somma urgenza con un cottimo fiduciario da 41 mila e 800 euro formalizzato dal Segratariato generale per il Lazio del ministero il 17 marzo 2016. I lavori, tutti presi da Archires prima dell’ingresso di Sorgente, sono stati seguiti poi rispettivamente dal soprintendente Francesco Prosperetti e dal segretario generale Daniela Porro, nominati a marzo 2015 da Franceschini. Il punto è: Michela Di Biase, laureata con 108 in Storia dell’arte ma per anni ‘specialista tecnico-amministrativo’ all’azienda dei trasporti laziale Cotral è la persona più adatta per curare le relazioni esterne della Fondazione di un gruppo che lavora per il ministero del marito?

Sorgente Group replica: “Michela Di Biase dal 7 ottobre 2016 ha un contratto di collaborazione per le Relazione esterne (promozione di mostre ed eventi culturali e sociali) con la Fondazione Sorgente Group, della durata di un anno, per un importo annuo di euro 35 mila lordi. È stata selezionata in base alla sua sensibilità sociale per promuovere nuovi progetti relativi alla diffusione dell’arte nelle periferie romane. La Fondazione”, prosegue la nota del gruppo, “non riceve nessun contributo tranne che da Sorgente SGR per un importo annuo di circa 2 milioni di euro”. Inoltre “Archires è stata rilevata dal Gruppo Sorgente il primo luglio 2015 e opera nel settore da molti anni”.

Franceschini ci ha risposto: “Vengo a conoscenza da lei di rapporti tra Sorgente Group e Soprintendenza Speciale di Roma, a me ignoti. Non mi sono mai occupato, né mi occuperò mai di procedure di gare, competenza esclusiva degli organi tecnici del ministero. Il mio dovere è quello di tenerle lontane da ogni forma illegittima di pressione politica. Mia moglie non è stata assunta da Sorgente Group ma ha un rapporto di collaborazione con la Fondazione che si occupa di iniziative culturali. Collaborazione nata dalle sue relazioni personali e professionali e senza intervento da parte mia. Non avevo mai avuto rapporti di alcun tipo, né il piacere di una conoscenza personale con i titolari di Sorgente. Nessun conflitto di interessi quindi. Il tema è un altro: la moglie di un uomo politico non può avere un percorso professionale autonomo se soltanto questo sfiora indirettamente e casualmente le attività di un ministero che ha inevitabilmente a che fare con centinaia di aziende, associazioni ed enti?”. Ai lettori l’ardua sentenza.