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 2016  novembre 22 Martedì calendario

IL SIGNORE DEGLI ANELLI SBARCA IN POLITICA


[Jury Chechi]

«A Roma ci sono gli Internazionali di tennis. Perché non organizzare quelli di ginnastica?». Jury Chechi è un vulcano di idee mentre presenta la sua candidatura alla presidenza della Federazione Ginnastica d’Italia. Le elezioni si svolgeranno il 17 dicembre e sanciranno chi sarà alla guida della ginnastica italiana fino al 2020.
Il cinque volte campione mondiale, oro olimpico ad Atlanta ’96 e bronzo ad Atene 2004 fa gli scongiuri visto che, in questa tornata per il rinnovo delle presidenze, ad altri ex azzurri è andata male. Nella ginnastica, però, il discorso è diverso perché, dopo 16 anni e quattro mandati consecutivi, il presidente uscente Riccardo Agabio ha deciso di farsi da parte. Quella di Chechi è una candidatura forte. Le sue proposte sono chiare e i valori sportivi sotto gli occhi di tutti. «A noi manca un grande evento: alle Olimpiadi siamo stati uno degli sport più visti – esordisce – Con grandi eventi ci sarà un maggior seguito. I miei obiettivi sono diventare il quinto sport in Italia come numero di tesserati entro il 2020 (20mila tesserati in più ogni anno), creare un brand riconosciuto, triplicare il budget degli sponsor e diventare una delle nazioni top level in tutte le sezioni agonistiche».
Sono queste le linee del programma. «La Fgi è la federazione più antica, al momento siamo all’undicesimo posto come tesserati (sono 117mila, ndr) e abbiamo avuto un calo netto tra il 2013 e il 2015, dobbiamo invertire la tendenza – prosegue – Voglio provare a creare una federazione migliore e se anche nel mio mandato non raggiungerò i risultati agonistici lascerò, comunque, i benefici del nostro lavoro al presidente che verrà dopo».
Lo spirito della sua dirigenza è riassunto in poche semplici parole. «Lavorare insieme significa vincere insieme – precisa Chechi – È la mia consapevolezza. Voglio essere chiaro: non sono qui a candidarmi perché abbiamo una Federazione in emergenza. Abbiamo una Federazione in buona salute, con eccellenze e virtuosismi, ma esistono anche criticità. Le gare di Rio credo che abbiano dimostrato proprio questo: bene la ritmica e l’artistica femminile dove siamo andati vicino alle medaglie. Nel trampolino elastico, invece, non c’eravamo, e questa è una criticità. Ho definito drammatica la situazione della maschile, quando si arriva 19esimi senza qualificarsi e si porta solo un atleta che arriva 44esimo nel concorso generale, questa è una grande criticità su cui intervenire».
Chechi passa poi a indicare i principi che guideranno la sua presidenza in caso di vittoria. «Non posso che portare avanti i miei valori, a partire dalla meritocrazia – spiega – Dobbiamo organizzare un pochino meglio la Federazione, a partire dall’individuazione chiara dei ruoli. C’è poi la semplicità e la leadership: reputo una buona cosa avere un leader riconosciuto. Noi siamo una federazione divisa, serve unità. Poi c’è l’etica che per me è fondamentale, dobbiamo costruire donne e uomini migliori che è quello che insegna lo sport, tutto quello che ho vinto l’ho fatto nel rispetto totale delle regole». Un capitolo a parte meritano gli impianti: «Abbiamo bisogno di un censimento dei nostri impianti – conferma il candidato alla presidenza – Dobbiamo dare il massimo sostegno alla costruzione di nuovi, apriremo uno sportello di consulenza per chi vorrà investire nelle nostre discipline. Siamo fuori dal mondo della salute-fitness e questo è sbagliato. Dobbiamo lavorare di più sulla formazione collaborando con le eccellenze internazionali e formando bene giudici e dirigenti. Dobbiamo entrare di più nelle scuole con un programma strutturato a livello nazionale, promuovendo meglio il nostro sport e dando un servizio migliore ai bambini».
Il cuore della sua candidatura è il salto di qualità economico. «Tutte queste cose si possono fare con un cambio radicale della parte commerciale – precisa Jury Chechi – Dobbiamo esser capaci di avere più risorse e, in questo senso, serve la Fgi Servizi, società di proprietà della Federazione che svilupperà brand, grandi eventi, utilities e fund raising. Con maggiori risorse si mette in moto un circolo virtuoso con più investimenti e, se ci sono più investimenti, si hanno anche i risultati agonistici». La sua squadra per il futuro consiglio federale sarà composta da 9 membri. Per il decimo, il Signore degli anelli lascerà un posto all’opposizione. «Sono sicuro che sarà un valore aggiunto – dichiara – perché porterà condivisione. Abbiamo bisogno di chi ha una visione diversa dalla nostra ma vuole il bene della ginnastica». Al fianco di Chechi ci saranno Viviana Romeo, Giuseppe Riccio, Roberto Settimi, Claudio Pasquali, Andrea Facci, Luisa Riboli e Matteo Massetani, oltre alle due medaglie olimpiche di Atene 2004 Fabrizia D’Ottavio e Igor Cassina. Fino alla decisiva molla della riconoscenza. «Oggi mi sento in debito con questo mondo – conclude commosso – Voglie dare qualcosa anche dal punto di vista dirigenziale».