Greta Sclaunich, CorrierEconomia 21/11/2016, 21 novembre 2016
CUORI SOLITARI, APPUNTAMENTO CON IL BUSINESS
Se Cupido non funziona, basta aprire il portafogli. È su questo semplice schema che si basano le applicazioni di dating , i software che promettono ai loro utenti incontri sentimentali, per crescere e per monetizzare. Il desiderio degli internauti di conoscere persone nuove (e, magari, di trovare quella giusta) serve da stimolo per scaricare queste app. Iscriversi, compilare il profilo, iniziare a navigare prende una decina di minuti al massimo. Niente a che vedere con i vecchi siti di dating , che richiedevano pratiche più complicate e tempi più lunghi (sia per iscriversi che cercare, e trovare, i potenziali partner): ora basta scaricare l’app ed affidarsi all’algoritmo per venire a contatto con una serie di profili.
Limitata, però. Il business model, infatti, si basa proprio sul desiderio degli utenti di ampliare il ventaglio di possibilità offerto: i software sono gratuiti, le opzioni a pagamento consentono di sbloccare una serie di funzioni che, di fatto, aumentano i potenziali partner con cui venire a contatto.
Il boom
Per ora non ci sono garanzie che questo modello funzioni: le applicazioni di dating sono una realtà recente che ancora non si è misurata con il mercato. Ma la crescita degli utilizzatori promette un bacino sempre più ampio, che di conseguenza stimola i nuovi arrivati a scaricare queste app. Secondo un’analisi del centro di ricerca Pew Research, che ha messo a confronto i dati di due sondaggi effettuati negli Usa nel 2013 e nel 2015, la percentuale di adulti americani che usa siti e app di dating è cresciuta dall’11% al 15% nel biennio esaminato. Il boom più evidente riguarda proprio quello delle applicazioni, il cui utilizzo è cresciuto dal 3 al 9%. A trainare l’aumento sono soprattutto due fasce d’età: i 18-24enni, passati da una percentuale di utilizzo di uno su dieci a una di tre su dieci, e i 55-64enni, raddoppiati dal 6% del 2014 al 12% del 2015.
Merito della facilità di utilizzo delle app, che non solo promettono incontri ma garantiscono, soprattutto, di non doversi impegnare troppo per trovarli. All’origine del boom di queste app c’è Tinder, storica e famosa (tanto che molti analisti si riferiscono all’aumento di utilizzo dei software di dating parlando di «effetto Tinder»).
Lanciata nel 2012 negli Stati Uniti, ha rivoluzionato il concetto di dating : prima per scegliere una persona ci si basava su lunghe descrizioni, qui i dati che compaiono sono pochissimi e di fatto si notano quasi solo le fotografie.
Per passare da un profilo all’altro bisogna approvare, o respingere, il profilo precedente. Anche questo si fa in modo semplice, con un solo gesto: basta trascinare la foto a destra per approvarlo o a sinistra per respingerlo. Se due persone si approvano reciprocamente in un lasso di tempo di 12 ore fanno match : in questo caso hanno la possibilità di parlarsi, avviando una chat. Per chi volesse estendere queste 12 ore basta passare all’opzione a pagamento. Per gli over 28 costa 19,99 dollari, per i più giovani invece 9,99 dollari al mese.
Record
In tutto, Tinder ha già superato i 50 milioni di iscritti e, dal suo lancio, ha totalizzato oltre 8 miliardi di match. Numeri promettenti, tanto che nell’aprile dell’anno scorso gli analisti della Bank of America Merrill Lynch hanno valutato Tinder 1,35 miliardi di dollari.
Pochi mesi più tardi Match, la società che controlla Tinder (ma anche altri siti di dating come l’omonima Match, PlentyOfFish, HowAboutWe e OkCupid), è sbarcata in Borsa prevedendo un sempre maggior interesse degli investitori per il settore.
Dove, nel frattempo, hanno esordito altre app. Puntando però su ricette diverse da quella di Tinder (anche se il modello è lo stesso: iscrizione e utilizzo base gratuito, funzioni aggiuntive a pagamento). La francese Happn è stata lanciata nel 2014 e vanta già 20 milioni di iscritti. Fa leva sul bisogno di sicurezza: permette infatti, tramite la geo-localizzazione, di venire in contatto con persone che già si incrociano nella vita di tutti i giorni. Il vicino che si incontra sulle scale, la persona che prende il caffè nello stesso bar, quella che fa la spesa nello stesso supermercato
Once invece è nata l’anno scorso in Francia: a selezionare i potenziali partner pensa una persona vera, che cerca le affinità tra gli iscritti. Per chi non si fida e preferisce l’algoritmo, c’è l’opzione a pagamento.