Gianfranco Teotino, Il Messaggero 21/11/2016, 21 novembre 2016
KEAN, L’ANNO 2000 SBARCA IN SERIE A
Piccoli azzurri crescono. Anche piccolissimi, per la verità. Come nel caso di Moise Kean, nato e cresciuto a Vercelli da genitori ivoriani, primo giocatore del 2000 a esordire in campionato. Non un record europeo, ma quasi. Soltanto in due l’hanno preceduto: lo scozzese Aitchison che ha debuttato nel Celtic il 15 maggio scorso, quando aveva 16 anni e 71 giorni, e il lussemburghese Thill, mandato in campo dal Metz in Ligue1 il 21 settembre e che vanta già sette presenze e un gol nella sua nazionale. Il fatto che Kean abbia potuto festeggiare la sua prematura comparsa con la maglia della Juventus, e cioè della squadra che da un lustro sta dominando il calcio italiano, fa uscire la sua storia dal Guinness dei primati: è la conferma di una tendenza che si sta affermando anche da noi.
INVERSIONE DI ROTTA
Finalmente i giovani, talvolta i giovanissimi, trovano spazio in Serie A. Meglio tardi che mai, ma danni in passato ne sono stati fatti. Persino Belotti, la promessa più consolidata per il futuro azzurro, l’attaccante on fire che stupisce sempre più, deve colmare un ritardo. Alla soglia dei 23 anni, ha collezionato 84 presenze in Serie A segnando 28 gol. Alla sua età, Benzema, un giocatore che un po’ lo ricorda, aveva già giocato 154 volte in prima divisione (52 gol) e 29 volte in Champions League (17 gol) e 32 volte in nazionale (11 gol). Belotti è per ora fermo a 5 maglie azzurre (3 gol).
SAPORE AZZURRO
I successi dell’Atalanta dei ragazzi irresistibili fanno sorridere Ventura e chiunque abbia a cuore le sorti della nazionale. Ma anche fra i minorenni qualcosa si muove. L’Under 19 la scorsa estate è arrivata alla finale europea, persa con la Francia. Ci sono teenager pure nella lista, piuttosto eterogenea per la verità, dei convocati per lo stage azzurro di questi giorni. Saranno famosi? Donnarumma, classe 1999 peraltro già così considerato da evitarsi persino lo stage di sicuro, è un predestinato. Gli altri si vedrà. Vanno collaudati in partite che contano, gli allenamenti, così come le nazionali giovanili, non bastano. E’ incredibile che uno come Berardi a 22 anni compiuti non abbia ancora collezionato una sola maglia azzurra. Oggi abbiamo trovato finalmente la spina dorsale dell’Italia di domani: Donnarumma, Romagnoli, Verratti, Belotti. Intorno a loro bisogna cominciare a inserire i vari Calabria, Caldara, Barreca, Locatelli, Conti, Gagliardini, Benassi, Bernardeschi. Kean per ora può aspettare, come l’atalantino Cortinovic, un 2001 addirittura, che scalpita. Segnali di un baby boom tutto da consolidare.