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 2016  novembre 21 Lunedì calendario

MA MI FACCIA IL PIACERE

Perfetta identità di vedute. “Chi se ne frega di me. Non me ne frega niente del mio futuro” (Matteo Renzi, segretario Pd e presidente del Consiglio, 19.11). Sapessi a noi.

Si prega di non disturbare. “Se votate No state difendendo la Casta: contenti voi, contenti tutti. Non venite a cercarmi poi eh!” (Renzi, 14.11). Non ti preoccupare, Matteo: riposa pure tranquillo.

Renzimento. “Ci sarà un risparmiamento…” (Renzi, Otto e mezzo, La7, 18.11). Questo, a lasciarlo fare, riforma pure il vocabolario.

Congiuntivite. “Se si sarebbe voluto dire che i cittadini eleggono i senatori…” (Stefano Fassina, deputato di SI, Porta a Porta, Rai1, 14.11).

Esproprio comunale. “I Musei Vaticani sono del Comune di Roma e il Comune non percepisce soldi. Parleremo con Bergoglio, perché credo che non lo sappia…” (Beppe Grillo, capo politico M5S, Euronews, 12.11). Forse non lo sa perchè i Musei Vaticani sono del Vaticano.

Agenzia Sticazzi. “Il dolce di Capezzone ha il minuto contato”. “Daniele Capezzone, ex portavoce Pdl oggi nei Conservatori e Riformisti di Fitto, è un uomo preciso e abitudinario. Un esempio? Fa merenda tutti i giorni che Dio comanda alle 16. Tempo fa si è affacciato alla buvette di Montecitorio 5 minuti prima del solito, ha scelto il suo dolcetto ed è tornato a prenderlo alle 16 in punto” (il Giornale, 12.11). Meno male, era un po’ che non avevamo sue notizie e già stavamo in pensiero.

Sala di rianimazione/1. “Milano, allarme di Sala: ‘Esercito per fermare la violenza in periferia’. Salvini lo attacca: ridicolo” (la Repubblica, 15.11). Bei tempi quando Salvini invocava l’esercito per fermare la violenza in periferia e il Pd lo attaccava (“Ridicolo”).

Sala di rianimazione/2. “La sicurezza è di sinistra, ecco perchè voglio i militari nelle strade di Milano. Preferisco affrontare io la questione piuttosto che lasciarla alla destra che gioca con le paure della gente” (Giuseppe Sala, Pd, sindaco di Milano, la Repubblica, 17.11). Ideona: siccome la destra fa la destra, la sinistra deve fare la destra per anticipare la destra da sinistra.

Antimafia omeopatica. “Non si può associare De Luca alla mafia: lui è il campione della lotta alla camorra nel suo territorio” (Renzi, Otto e mezzo, La7, 18.11). Nel senso che le ruba direttamente il mestiere.

Non gioco più, me ne vado. “Se vince il No, addio agli 80 euro” (Maria Elena Boschi, Pd, ministro delle Riforme, Porta a Porta, Rai1, 14.11). Che fa, se li riprende?

L’addizione. “Grillo più Salvini uguale Trump” (Matteo Ricci, Pd, sindaco di Pesaro, l’Unità, 15.11). Ricci più Ricci, invece, uguale zero.

Ma mi Farc il piacere. “Condanne confermate ma ridotte. Per i No Tav 130 anni di carcere. Il procuratore: no alla deriva che rischia di avvicinarci alle Farc” (La Stampa sul Pg Francesco Saluzzo, che paragona i No Tav ai terroristi sanguinari colombiani, 18.11). Uahahahahahah.

Il Garante. “Buffon ha detto la verità. Per lui garantisco io” (Luciano Moggi, Libero, 8.11). Ah, beh, allora.

Bon ton. “La campagna referendaria del No è scivolata verso manifestazioni violente o gesti spregevoli che ormai si ripetono sempre più spesso quasi ovunque. Questa deriva ha coinvolto persino un organismo rispettabile come l’Anpi… Antipatie, rancori, vendette, una generica paura delle novità… Sarebbe peggio se stretta in questa innaturale alleanza con la destra, una certa sinistra finisse per adottarne le peggiori tradizioni cercando con la violenza la sua affermazione” (Corrado Auguias, la Repubblica, 15.11). Purtroppo non tutti possono permettersi un De Luca.

I titoli della settimana. “Referendum, sale lo spread”, “Spread a 180, Renzi accusa: incertezza sul referendum” (Il Messaggero, 15.11). In effetti chi ha mai visto un referendum incerto prima che si aprano le urne, con gli elettori divisi tra il Sì e il No? Ricchi premi a chi riesce a inventare due titoli più stupidi.