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 2016  novembre 17 Giovedì calendario

AZZARDO, L’INVASIONE DEI 13.000 MINI-CASINO’

Giudizio positivo sulla riduzione delle slot machine e la loro eliminazione da alberghi, esercizi commerciali, ristoranti e così via. Ma sugli altri punti il documento del Governo continua a essere sbagliato, generico o evasivo. Oggi si riunisce nuovamente la Conferenza unificata Stato autonomie locali per definire le linee guida sulle caratteristiche dei punti di vendita dove si gioca d’azzardo e la loro ricollocazione sul territorio. E ’Mettiamoci in gioco’ fa sapere la sua con la consueta puntigliosità perché, con 800mila malati d’azzardo e la più alta concentrazione di slot in Europa, la guardia va tenuta alta.
’Mettiamoci in gioco’ è una campagna nazionale contro i rischi dell’azzardo a cui aderiscono 33 sigle della società civile, dalla ’A’ di Acli alla ’U’ di Uisp, passando per Anci e Arci, Azione cattolica e Cnca, Cgil Cisl Uil, Gruppo Abele e Libera, Federconsumatori, Lega consumatori e altri. Del testo illustrato dal Governo nell’ultima riunione è dun- que apprezzata la riduzione complessiva delle slot, la loro eliminazione da molti esercizi (compresi i rifugi alpini e i ben più numerosi stabilimenti balneari, dove si spera si tornerà a giocare a biglie con i ciclisti su piste sabbiose e a bocce); e attende che sia meglio definito il piano di eliminazione da bar e tabaccherie, sul quale le resistenze degli esercenti saranno sicuramente più accanite. Sono tutti fatti positivi, perché renderà più difficile rovinarsi per categorie a rischio come pensionati, casalinghe e minorenni: non trovando più le macchinette sotto casa, più difficilmente finiranno prigionieri della machine zone, dipendenti da azzardo esattamente come tossicomani e alcolisti lo sono da droghe e alcol.
Grossi problemi invece sugli altri punti. ’Mettiamoci in gioco’ ha forti perplessità, e non poteva essere altrimenti, sulla nuova invasione «di sale ’di serie A’ che verrebbero sottratte alle discipline restrittive attualmente previste dai provvedimenti adottati ma Regioni ed Enti locali, se in possesso di particolari requisiti» (controllo dell’identità all’ingresso, formazione del personale, numero massimo di apparecchi in rapporto alla superficie dell’esercizio, eccetera). Il documento parla di 5000 sale gioco, 3000 sale Bingo e 5000 sale scommesse: un’enormità.
’Mettiamoci in gioco’ ha tra i suoi obiettivi «una rilevante riduzione dell’offerta complessiva di azzardo», dopo la crescita incontrollata degli ultimi dieci anni. E questo, stando al testo attuale, non accadrà. La miriade di ’mini-casinò’ vanificherebbe «gli sforzi compiuti in questi anni da Regioni ed enti locali per contenere la crescita dei punti gioco e favorirne la riconversione».
Ma non basta. Il Documento tace sulle proposte della Commissione antimafia per contrastare la sempre più forte presenza della criminalità nel settore. E sul divieto di pubblicità e sponsorizzazione si esprime in modo «estremamente generico»: afferma di voler «aprire un confronto a livello europeo» quando invece – sottolinea ’Mettiamoci in gioco’ – ci sono proposte di legge in materia, presentate da tempo alla Camera e al Senato, il cui iter andrebbe accelerato. Così com’è questo testo, conclude il cartello di associazioni, non funziona. Va quindi auspicata «un’approfondita discussione in sede di Conferenza unificata (e nel successivo dibattito parlamentare) al fine di elaborare un testo che risponda efficacemente all’esigenza di contrasto di un fenomeno così diffuso e pericoloso quale è quello del gioco d’azzardo patologico».