Marco Valsania, Il Sole 24 Ore 17/11/2016, 17 novembre 2016
PER SNAPCHAT MAXI-IPO DA 25 MILIARDI DI DOLLARI
Il più ricco collocamento azionario iniziale nell’hi-tech dallo sbarco di Alibaba a Wall Street è in arrivo sulle ali di messaggi e immagini via Internet. Il re del messaging Snapchat - o meglio Snap, come è stata ribattezzata da settembre la casa madre del servizio - ha presentato i documenti alla Sec per il suo sbarco sul mercato. Un’operazione che dovrebbe valutare la società tra i 20 e i 25 miliardi di dollari, abbastanza cioè da assicurarsi il secondo posto alle spalle del leader cinese del commercio elettronico che due anni era fa giunto in Borsa dall’alto di quasi 170 miliardi. E sufficiente per diventare anche il principale collocamento iniziale di un’azienda tecnologica tutta statunitense da Facebook, quotatasi nel 2012 ad un valore superiore agli 81 miliardi.
Snapchat era nata soltanto nel 2012, a Venice in California, come app mobile e gratuita che permetteva anzitutto di scambiare facilmente fotografie che poi svanivano rapidamente, caratteristica che è venuta incontro alle crescenti preoccupazioni di privacy dei consumatori. Secondo le stime ha ormai raggiunto i cento milioni di utenti attivi, per il 60% nella fascia di età compresa tra i 13 e i 24 anni considerata molto attraente per la pubblicità rivolta alla generazione dei millennials.
La società ha cominciato a vendere inserzioni nel 2014 e ha previsto un fatturato in veloce crescita, dai 60 milioni del 2015 a più di 350 milioni quest’anno e fino a oltre un miliardo nel 2017. Ha inoltre di recente esteso la sua attività, lanciando occhiali da sole attrezzati con videocamera e chiamati Spectacles.
La società aveva depositato la richiesta di Ipo alla vigilia delle elezioni presidenziali americane, seguendo le procedure confidenziali del Jump Our Business Startup Act - o Jobs Act. Una legge ideata per consentire alle nuove imprese con entrate fino a un miliardo dollari di vagliare l’interesse degli investitori al riparo da eccessive pressioni. Ma adesso la decisione di quotarsi è stata confermata da più fonti, segno che il nervosismo con il quale molti operatori sui mercati avevano atteso l’esito delle urne prima e le ripercussioni di una vittoria di Donald Trump dopo, forse si sta diradando almeno per il momento. Gli indici azionari di sicuro hanno marciato al rialzo in risposta ad alcune dichiarazioni rassicuranti di Trump e a scommesse su un effetto di stimolo della crescita da parte delle sue future politiche economiche. Il Dow Jones ha fatto la parte del leone, reduce da quattro record consecutivi.
Un ritorno di fiducia da parte degli investitori è particolarmente benvenuto sul fronte dei nuovi collocamenti, dove il 2016 è stato ad oggi un anno particolarmente arido. Da gennaio, stando alle statistiche di Dealogic, 103 società sono sbarcate sulle piazze statunitensi rastrellando 21,8 miliardi, un netto declino rispetto alle 165 aziende e ai 34,6 miliardi dell’anno scorso.
Snapchat è considerata un barometro anzitutto per numerosi gruppi della new economy valutati oltre il miliardo, i cosiddetti Unicorni, oppure, come nel suo caso, Decacorni per le valutazioni misurate in decine di miliardi. Due grandi banche d’investimento, Goldman Sachs e Morgan Stanley, sarebbero state scelte per guidare il collocamento.