Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  novembre 12 Sabato calendario

POTERE BIONDO


Il 5% degli americani nasce con i capelli biondi. Ma a osservare il gruppo delle senatrici di Washington si direbbe invece il 35%. Se si considerano le donne che guidano un’azienda di S&P500, quelle cioè a maggiore capitalizzazione, la percentuale sale al 48%. Che sia definitivamente tramontato il luogo comune sulla bionda sciocca? «Niente affatto», spiegano dalla Sauder School of Business della University of British Columbia di Vancouver, Jennifer Berdahl e Natalya Alonso, autrici di un recente studio sul colore dei capelli e la leadership. «L’alto numero di donne bionde in posizioni di potere approfitta strategicamente del cliché». Non solo perché i capelli chiari sono sinonimo di giovinezza, ma anche perché sono associati a calore, dipendenza e seduzione. Tutte valenze che controbilanciano la dominanza e I’assertività necessarie per tenere in mano le redini di grandi organizzazioni. Sono bionde Ginni Rometty, ceo Ibm; Mary Barra, alla guida di General Motors; Meg Whitman di Hp Enterprise. Escluse poche rampanti manager à la Marissa Maver, però, la più parte dei biondi non sono naturali, rivela l’università canadese. Fra gli uomini, invece, i rapporti si invertono: fra chi ricopre il ruolo di amministratore delegato solo il 2,2% ha i capelli chiari. Però li hanno le loro mogli: secondo l’ateneo canadese è biondo il 43% delle partner dei dirigenti nella fascia degli stipendi più ricchi.
«Il biondo continua a essere il miglior amico delle donne», conferma Monica Corda, manager di Schwarzkopf Professional. «La tendenza per quest’inverno, infatti, è il biondo freddo ispirato all’eleganza naturale dello stile scandinavo, rigoroso ma allo stesso tempo seducente».
Per chi non si sente pronta per il platino perfetto per le pelli chiarissime, off limits per quelle olivastre e interessante alternativa per le carnagioni scure, a patto di mantenere radici naturali – il face framing viene in aiuto. «Si tratta di una tecnica che lavora il biondo di base con piccole sfumature più chiare sulla parte frontale, per valorizzare il volto e donare luce al viso», spiega l’esperta. Da New York, Mirjam Bavoumi (mirjambayoumi.com), incoronata dal New York Times come la migliore colorist per le nuance scandinave, apre ai toni caldi. «Il platino non passa mai di moda, ma le tonalità della stagione sono super versatili: noto una dominanza dei biondi morbidi, virati sul rame e sullo champagne. Ci sono anche i biondi “burrosi”, e i rosati». Sono un esempio il dusty rose che si ottiene con un tocco di rame, o il rose gold, frutto di un mix di rosa e rame: sono le tonalità rosate su una base chiara, naturale o no, sfoggiate recentemente da Emma Roberts e Poppy Delevingne.
Altro tema forte della stagione è il metallico che rende cangianti i capelli scuri e tenta le bionde più audaci. «Magari con una sfumatura petrolio o con un accenno di pigmenti viola e grigi associati ai toni soft del biondo», suggerisce l’audace Bayoumi. La colorist aggiunge un ultimo consiglio: «Per mantenere più a lungo il colore, cercate di non usare lo shampoo più di due volte la settimana. In alternativa, rinfrescate i capelli con acqua e balsamo sulle punte o sulla lunghezza. Prendetevi anche il tempo per una maschera una volta la settimana, per assicurare ai capelli la giusta idratazione. Infine, usate una spazzola con setole morbide, ideali quelle di cinghiale, perché eliminano la polvere e mantengono sani i capelli».