F.M., D, la Repubblica 12/11/2016, 12 novembre 2016
DOPPIO MISTO
Gilbert Keith Chesterton e George Bernard Shaw erano due geni, agli antipodi tra loro. Uno grasso e l’altro magro, uno reazionario e l’altro socialista, uno ipercattolico e l’altro fieramente laico. Litigavano di continuo, su tutto. Ma erano amici per la pelle. E un certo giorno, il 5 maggio del 1923, decisero di sfidarsi a tennis: la più bizzarra partita della storia d’Inghilterra, come la definì il giorno successivo il Times. «Solo per decidere chi avrebbe servito per primo, punto su cui, fra l’altro, le regole del gioco sono chiarissime, c’è stata una discussione piuttosto animata in cui i preconcetti e l’ossessione dei due avversari sembravano contare più delle loro racchette e della effettiva qualità sportiva di entrambi». Uno con la pipa sempre in bocca, l’altro fumando sigarette a ripetizione, continueranno a battibeccare fino alla fine. Il risultato conta poco. Perché, più che a un match di tennis, gli spettatori stavano assistendo a una irresistibile pièce teatrale.