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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

PIOLI: «MA QUALE NORMALIZZATORE. IO, IL POTENZIATORE» – «Normalizzatore: che riporta allo stato normale, che riconduce alla normalità»

PIOLI: «MA QUALE NORMALIZZATORE. IO, IL POTENZIATORE» – «Normalizzatore: che riporta allo stato normale, che riconduce alla normalità». Stefano Pioli chiude il dizionario e si autodefinisce in altro modo. «L’Inter vuole qualcosa in più della normalità. Spero che a fine stagione possiate dire che sono un potenziatore». Il nuovo allenatore dell’Inter ha la risposta secca, pronta, senza timori. E questo è uno degli aspetti che più ha piacevolmente colpito la dirigenza nerazzurra. In prima fila c’erano il d.s. Piero Ausilio, il Cfa Giovanni Gardini, il Coo Alessandro Antonello e il Cfo Tim Williams mentre nella sala di fianco hanno assistito in video l’a.d. Liu Jun, il consigliere Zhang Steven e il Corporate Director Michael Williamson. Tutti uniti, anche a pranzo. dirigenza compatta Niente maglia con relativo cognome sulle spalle da sventolare per il fotografo, ma un appoggio concreto dell’intera galassia interista. «Ho tante responsabilità e mi sento caricato da questo – ha spiegato Pioli -. Siamo uniti per raggiungere l’obiettivo, la Champions League. Non vendo facili illusioni, so benissimo non è facile, ma c’è tempo per farcela». L’allenatore parmense non è mai stato un affabulatore. Preferisce la concretezza del campo, ciò per cui è stato chiamato dall’Inter. E anche la questione della rosa così ampia da gestire non dev’essere un ostacolo. «Abbiamo un mese importantissimo con 8 partite in un mese e per questo avremo bisogno di tutti, farò in modo che tutti siano pronti. E soprattutto vorrei che tutti avessero l’atteggiamento giusto». In 31 giorni l’Inter giocherà 8 partite fondamentali per ricucire la distanza con la zona Champions e per potersi giocare un futuro in Europa League. Non male come inizio. Sarà determinante ottenere la disponibilità di tutti, anche di chi giocherà meno. bene comune Pioli ha ripreso in parte il discorso fatto alla squadra 48 ore prima. «Dobbiamo ragionare da squadra, vivere per il bene comune e sono convinto che sia possibile perché il gruppo ha dei valori. Dovremo giocare con passione e cuore. La nostra manovra dovrà essere fluida e imprevedibile. E dovremo ridurre i tempi della fase di non possesso». L’Inter deve tornare a comandare le operazioni, tirare i fili del discorso, non appiattirsi sul gioco avversario. «Ho avuto Giovanni Trapattoni come allenatore – ricorda – e mi ha fatto capire cosa significhi mettere passione ed entusiasmo nella professione. È più facile vincere le partite giocando bene…». candreva Sarà curioso vedere come Pioli riabbraccerà Antonio Candreva. I due avevano avuto uno screzio ai tempi della Lazio quando ci fu la necessità di scegliere il capitano. L’allenatore scelse Lucas Biglia. «Credo che Candreva sia un ottimo giocatore e un grande professionista. Darà il massimo per questa causa, ci conto, credo che possa fare anche meglio. Lo stimolo per fare anche di più, mi aspetto tanto». Capitolo chiuso, l’occasione è troppo grande per soffermarsi su quello che è stato . D’altronde lo stesso Pioli lo ha detto: «Non ho tempo di pensare a ciò che è stato, bisogna ripartire». passione e voglia Di questo l’anno scorso l’Inter andava spedita (primo posto con la Fiorentina dopo 12 turni, +1 sulla Roma, +2 sul Napoli, +9 sulla Juventus). «E poi sappiamo com’è andata a finire - ricorda Pioli -. Serve avere una mentalità vincente, la squadra ha i valori per giocare in modo concreto e positivo. L’obiettivo è che giochino con passione e voglia di scendere in campo per mettere sotto gli avversari. Così diventeremo una squadra forte». Questo è uno dei passaggi che ha fatto dire ai dirigenti, riuniti tra di loro in ufficio, che la conferenza di Pioli è stata molto gradita. Mediaticamente e dal punto di vista dei contenuti. Anche perché gli stessi dirigenti hanno effettuato un primo giro di consultazioni nello spogliatoio, ricevendo messaggi di pieno sostegno. Pioli in questi primi giorni ha già parlato con Mauro Icardi, capitano e leader dello spogliatoio (mentre ieri sera ha cenato con Danilo D’Ambrosio). Lo ha fatto per spiegare cosa intende fare del lavoro quotidiano e di ciò che pensa per rilanciare la squadra. «Sono contentissimo di poter allenare Icardi, mi auguro segni ancora con regolarità. In campo è un esempio per come lavora. Credo che siano in tanti a poter segnare molti gol, anche i centrocampisti devono accompagnare di più . Gabriel? È previsto usare tutti i giocatori che ci possono far vincere le partite. Si sta allenando bene, ha qualità». banega e samuel C’è spazio poi per due argentini. «Ho voluto io Samuel, conosco le sue qualità in campo e fuori. Incarna i valori di questa società. Banega? Esistono giocatori intelligenti e poco intelligenti. Lui è intelligente, si sa muovere, si inserisce, verticalizza». Il finale riguarda il futuro suo e dell’Inter. «Non sono preoccupato, sono solo concentrato e motivato. Alleno l’Inter, non posso pensare ad altro. Pretenderò e darò tutto. Conta solo il bene dell’Inter. Sappiamo di non avere tantissimo tempo - chiude -. La fretta però non è mai una buona consigliera: lavoreremo di qualità». E domattina seduta con il Chiasso.