Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

In passato a godere di una sepoltura erano gli animali di personaggi celebri, come il leggendario cavallo di Alessandro Magno, Bucefalo, sul cui sepolcro venne fondata una città, o come Boatswayn, il Terranova del poeta inglese Byron, sulla cui tomba nel giardino di Newstead Abbey il padrone fece incidere un epitaffio rimasto famoso: «In questo luogo giacciono i resti di una creatura che possedette la Bellezza ma non la Vanità/ la Forza ma non l’Arroganza/ il Coraggio ma non la Ferocia/ e tutte le Virtù dell’Uomo senza i suoi Vizi».
Oggi l’esigenza di ritualizzare la morte del proprio animale è sempre più sentita, mentre le leggi che proibiscono di seppellire gli animali hanno creato un vero e proprio mercato, con agenzie funerarie che offrono servizi di cremazione personalizzati e urne da conservare o seppellire. E anche in Italia compaiono i cimiteri per animali, già diffusi all’estero: il primo in assoluto, voluto dall’amministrazione comunale, è il Parco degli affetti di Aulla, in Toscana, il più grande Il Fido custode, nel Parco Sud di Milano, che mette a disposizione anche un’area per lo spargimento delle ceneri. Finora non esiste invece un cimitero in cui umani e animali possano riposare vicini, anche se il Comune di Fauglia (Pisa) ha lanciato qualche anno fa un progetto di questo tipo.
Mentre da oltreoceano sta arrivando la moda di trasformare le ceneri degli animali domestici in gemme da indossare: un servizio offerto da società come lifegem.com (che offre lo stesso servizio anche per gli esseri umani).