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 2016  novembre 09 Mercoledì calendario

RINASCITA HIGH-TECH A MOTOR CITY


Risollevare Detroit dalla bancarotta del 2013, tecnicamente superata l’anno successivo, ma rimasta una ferita aperta nel tessuto sociale ed economico della città. Creare lavoro in un Michigan che si sta riprendendo dalla crisi. Attirare capitali unendo la tradizione automobilistica alle nuove tecnologie come la guida autonoma. Insomma, spingere il futuro del settore, strappandolo alla California di Google, di Apple e delle rivoluzioni della mobilità – per ora solo presunte – spinte da Uber e Lyft. Sono gli obiettivi del governatore Rick Snyder, al lavoro su un’aggressiva campagna per trasformare il Michigan nella culla dell’auto 2.0: dagli uffici di Lansing, cuore amministrativo e politico dello Stato, Snyder sostiene leggi per liberalizzare le sperimentazioni di guida autonoma su tutte le strade, anche senza tecnici umani (c’è già il sì del Senato, manca quello della Camera); finanzia città-test come MCity (aperta l’anno scorso ad Ann Arbor) e la nuova incarnazione di Willow Run, un’ex fabbrica di bombardieri – e fino al 2009, anche di powertrain GM – destinata a una trasformazione milionaria; attiva sinergie con le Big Three e le aziende high-tech; promuove iniziative pubblico-private per raccogliere e gestire nuovi fondi. I risultati si vedono: alla fine di maggio, la stessa Alphabet ha aperto un centro di ricerca e sviluppo a Novi, un sobborgo a 50 chilometri dal centro di Detroit, con l’obiettivo di tessere nuove partnership locali per lo sviluppo della Google Car e rafforzare l’alleanza con il gruppo FCA, che ha già iniziato a consegnare i primi prototipi su base Chrysler Pacifica. Anche Uber – accordatasi con la Volvo per una fornitura di cento XC90 autonome – sta preparando lo sbarco nella Motor City, pronta ad avviare i test e a costruire localmente l’hardware necessario. Così, Snyder si sfrega le mani: oltre a creare nuovi e redditizi business (secondo la Ford, entro il 2030 le vetture robotizzate copriranno il 20% delle vendite Usa), la carta hightech servirà per accedere alle risorse riservate dalla Casa Bianca ai progetti di mobilità intelligente. Sul piatto ci sono 4 miliardi di dollari in dieci anni, ambiti da almeno sei Stati, tra cui la “nemica” California. La corsa è già iniziata.
Davide Comunello