Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  novembre 08 Martedì calendario

SEMPLICEMENTE AUDREY LA SPOSA EDUCANDA


Se l’eleganza è eliminazione, come diceva il maestro della moda Cristóbal Balenciaga, l’abito da sposa indossato da Audrey Hepburn alle nozze con Mel Ferrer è un compendio di stile e raffinatezza. Non ci sono pizzi o ricami, applicazioni o perline sul vestito bianco scelto dall’interprete di Vacanze romane e Sabrina, considerata la diva più chic della storia del cinema. Il modello è corto, semplice e sofisticato. A disegnarlo è il conte Hubert de Givenchy, il couturier francese che realizzerà per la Hepburn il celebre tubino nero di Colazione da Tiffany, oltre a decine di abiti memorabili per i suoi film. Al matrimonio con l’attore e regista americano Ferrer, celebrato a Burgenstock, in Svizzera, il 25 settembre 1954, l’attrice indossa un modello abbottonato fino al collo e stretto in vita da una fascia che si annoda sul retro. La gonna è ampia e gonfia, le maniche a sbuffo arrivano fino ai gomiti, il colletto da educanda è rigido e sollevato. Una coroncina di rose bianche dona un tocco femminile ai capelli corti. Essenzialità, rigore, sapienza nella scelta dei dettagli creano un effetto di gran classe. Audrey Hepburn è una sposa inconfondibile rispetto alle colleghe: nessuna di loro potrebbe permettersi questo abito innocente, quasi infantile e al tempo stesso regale, perché nessuna è esile e aristocratica quanto lei.

Audrey Kathleen Hepburn-Ruston, nata a Bruxelles nel 1929, ha origini blasonate. La madre, una baronessa olandese, ha già due figli, nati da un matrimonio precedente. Il padre è un ricco banchiere britannico, che ben presto lascia la moglie e la famiglia. Audrey ha solo 5 anni e soffre moltissimo. Sarà a lungo tormentata dalla paura dell’abbandono e negli uomini cercherà sempre protezione. Da bambina studia danza nelle migliori scuole inglesi, ma allo scoppio della Seconda guerra mondiale la madre decide di trasferirsi con i figli in Olanda. Quando i nazisti occupano il Paese, le condizioni della famiglia diventano terribili. Il cibo scarseggia, e per tenere a bada la fame Audrey è costretta a mangiare bulbi di tulipano. Con i fratelli assiste a rappresaglie e deportazioni e raccoglie fondi per sostenere la resistenza.

Dopo la fine del conflitto, la famiglia torna in Inghilterra. Audrey inizia a lavorare come modella e riprende gli studi di danza, decisa a diventare una grande ballerina. Ma quando la sua insegnante le dice che è troppo alta, ripiega sulla recitazione. Audrey è la classica secchiona, si alza all’alba per ripassare il copione. La grande occasione arriva nel 1953, con il ruolo della principessa Anna in Vacanze romane, che le permette di lavorare con Gregory Peck e di vincere l’Oscar come miglior attrice. Alla cerimonia di premiazione, nel marzo 1954, sfoggia uno splendido abito bianco con trasparenze a fiori, disegnato da Givenchy, ritenuto ancora oggi il più bello mai indossato per gli Oscar. In quel periodo l’attrice sta però pensando soprattutto a un altro vestito, quello da sposa, che dovrà indossare dopo l’estate: da pochi mesi è fidanzata con l’affascinante Mel Ferrer e le nozze sono già fissate per settembre. A farle conoscere l’attore dallo sguardo malinconico è stato l’amico Gregory Peck durante una festa. Ma quello firmato Givenchy non è il primo abito nuziale commissionato da miss Hepburn. Nel 1952 il Times aveva annunciato le sue nozze con lord James Hanson, ricco imprenditore londinese e noto playboy: nell’elenco delle sue conquiste compaiono star come Ava Gardner, Jean Simmons e Joan Collins. La giovanissima Hepburn, ancora sconosciuta al grande pubblico, incontra Hanson a un ricevimento.

Lui trova irresistibile la ragazza flessuosa con gli occhi da cerbiatto, lei s’innamora a prima vista di quel trentenne alto, distinto, dal temperamento forte e protettivo. Si fidanzano e decidono di sposarsi. Così, mentre si trova a Roma per girare Vacanze romane, Audrey approfitta delle pause per raggiungere l’atelier delle sorelle Fontana, celebri per aver confezionato il vestito da sposa di Linda Christian. Audrey, che predilige le linee semplici, sceglie un abito lungo, in satin color avorio, con la gonna leggermente ampia, privo di ricami e decorazioni. Ma alla vigilia delle nozze, quando tutto è pronto, l’attrice fa marcia indietro e annulla il matrimonio, lasciando il playboy deluso e amareggiato, proprio come in un film. «Abbiamo deciso che non era il momento giusto per sposarci», spiegherà la Hepburn. «Sto finendo di girare un film, poi partirò per girarne un altro e subito dopo tornerò a Hollywood. James deve occuparsi dei suoi affari in Inghilterra e in Canada. È praticamente impossibile per noi avere una vita matrimoniale normale».

In realtà, racconterà anni dopo il figlio Sean Ferrer, Hanson le ha chiesto di lasciare il cinema e di dedicarsi solo alla famiglia. Per l’attrice è una rinuncia impossibile.
Quanto all’abito, Audrey non ha intenzione di portarselo a casa e chiuderlo nell’armadio. Lo affida alle sorelle Fontana, incaricandole di regalarlo a una ragazza bella e bisognosa. Le stiliste organizzano un concorso radiofonico. La vincitrice è una giovane di Latina, Amabilia Altobello, in procinto di sposare un contadino della zona. Il vestito della futura star porta fortuna alla coppia, che lo conserva fino al 2002, quando Micol Fontana lo acquista per esporlo a una mostra. Nel 2008 viene venduto all’asta per 13.800 sterline (circa 15.500 euro), metà delle quali sono devolute alla Audrey Hepburn Children’s Foundation, creata dall’attrice all’interno dell’Unicef. Ultimate le riprese di Vacanze romane, Audrey interpreta Sabrina e s’innamora di William Holden. La love story è tenuta segreta, sia perché l’attore è sposato, sia perché la Paramount vieta per contratto le relazioni sul set. Ma il legame non dura a lungo. Quando scopre che Holden non può darle figli, la Hepburn si sente tradita e lo lascia. Di lì a poco Gregory Peck le presenta Mel Ferrer, che ha 12 anni più di lei. Dopo un fidanzamento lampo, l’attrice accetta di sposarlo. Questa volta il sarto incaricato di confezionarle l’abito è Givenchy, che dall’estate del 1953 ha iniziato a disegnarle gli abiti di scena e sarà sempre il suo stilista di fiducia. La collaborazione tra i due porta alla creazione dello stile inimitabile della Hepburn, che partecipava attivamente all’ideazione del suo guardaroba, e si trasforma in un’amicizia destinata a durare per tutta la vita.

Dopo le nozze, gli sposi si stabiliscono a Hollywood. Tra i regali più belli di Ferrer alla moglie c’è un cerbiatto, chiamato Heep, che sarà più volte fotografato con la diva. Dopo due aborti spontanei, nel 1960 Audrey dà alla luce il figlio tanto atteso, Sean. Ma il matrimonio non è felice. Ferrer ha messo da parte la propria carriera per quella della moglie, che ormai è una star, ma dopo qualche anno la tradisce con un’altra donna. Si dice che anche Audrey abbia una relazione con Albert Finney, suo partner in Due per la strada (1967). Il divorzio arriva nel dicembre 1968. Durante una crociera nel Mediterraneo con la principessa Olimpia Emanuela Torlonia, l’attrice conosce lo psichiatra romano Andrea Dotti. La coppia si sposa all’inizio del 1969: lui ha 29 anni, lei 39. Anche questa volta è Givenchy a firmare l’abito corto sopra il ginocchio, in lana rosa pallido, indossato dalla diva. Di nuovo un modello semplice e chic, con il collo alto rigido, il taglio sotto il seno. In testa l’attrice ha un velo-cuffietta chiuso sotto il mento. Ma anche questo matrimonio, da cui nasce Luca nel 1970, è destinato a finire: Audrey accusa il marito di tradirla e nel 1982 ottiene il divorzio. Non si sposerà più, nemmeno con il grande amore della sua vita, l’attore olandese Robert Wolders, che le sarà accanto fino alla morte. «Con lui ho vissuto gli anni più felici della mia vita», dirà l’attrice. Lasciato il cinema, la Hepburn si dedica alle cause umanitarie con l’Unicef. Sempre più di rado indossa abiti da sera. Ma la sua eleganza, in jeans e maglietta, resta immutata.
Silvia Casanova