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 2016  novembre 08 Martedì calendario

LA MALEDIZIONE DI MASAKO COLPISCE SUA FIGLIA AIKO


Avevano appena ripreso fiato i sudditi del Crisantemo: dopo 14 anni, la loro futura imperatrice sembrava finalmente essere uscita dal buco nero che per anni l’aveva inghiottita. Una depressione, quella di Masako, assai raccontata all’estero, tabù invece in patria dove l’assenza ripetuta della moglie dell’erede al trono Naruhito, quei laconici comunicati di corte che annunciavano vaghi “progressi” nella malattia della principessa, erano quasi taciuti.
E invece, rieccola l’ombra pronta ad avvolgere nuovamente il Palazzo, ancor più insidiosa perché è lì a oscurare non la stella già fioca di Masako ma quella di sua figlia Aiko, la quindicenne a cui spetterebbe un giorno l’impero se solo non vigesse la legge salica che le ha preferito il cugino Akishino estromettendola del tutto dalla linea dinastica. Dopo la pausa estiva, la ragazza non è tornata a scuola. Immediato il tam tam, che si è concentrato sulle sue condizioni di salute costringendo l’addetto al cerimoniale di suo padre a confermare che «sua altezza imperiale ha avuto dei problemi, ma si sta riprendendo piano piano. Non è costretta a letto e si concede passeggiate rigeneranti nei giardini del Palazzo. La sua guarigione richiede tuttavia un ulteriore periodo di riposo».
Ansia e stress avrebbero avuto la meglio su Aiko, ribattezzata dalla stampa popolare “la principessa che non sorride mai”, causandole un profondo malessere che ha convinto i medici al ritiro temporaneo dal collegio di Tokyo che la giovane frequenta. Lo stesso istituto che nel 2010 fu teatro di un episodio simile: a causa di un atto di bullismo, Aiko, ai tempi 9 anni, sviluppò problemi gastrici e un senso di malessere che aveva portato a una convalescenza di alcune settimane. Già allora fu inevitabile collegare i problemi di Aiko alla malattia della madre, oggi la preoccupazione che la ragazza stia sviluppando la stessa patologia di Masako è più di una semplice ipotesi da rotocalco. «Non posso addentrarmi nel caso specifico, ovviamente, ma è provato che possa esistere una familiarità nella depressione», ci spiega il professor Claudio Mencacci, primario del Fatebenefratelli di Milano e presidente della Società italiana di Psichiatria. «Non si tratta di un automatismo, ma i figli di persone depresse hanno più probabilità di sviluppare patologie analoghe. I primi sintomi si hanno proprio nell’età adolescenziale: il 70% dei problemi psichici si manifestano tra i 14 e i 26 anni. Non solo: le femmine sono più vulnerabili dei maschi e il rischio aumenta nel caso in cui la madre abbia sviluppato la depressione in gravidanza oppure subito dopo il parto».
Questo sarebbe proprio il caso di Masako. Già messa in difficoltà da un cerimoniale che definire rigido è riduttivo, abbandonati lo spirito d’indipendenza e i sogni di una carriera nella diplomazia, la principessa sprofondò nella depressione alla nascita della figlia, avvenuta ben otto anni dopo le nozze. Chiamata a dare un erede al popolo, la sua unica funzione, Masako incontrò non pochi problemi a restare incinta, tanto che, a dar credito al suo contestato biografo Ben Hills, fu necessario ricorrere alla scienza. Dopo un aborto spontaneo nel 1999, l’ex studentessa modello cresciuta in Europa al seguito del padre console riuscì finalmente a portare a termine una gravidanza dando però alla luce una femmina, “inutile” ai fini dinastici. Già provata dalle pressioni continue, di nuovo gravata dal dovere di generare il maschio. Masako andò in tilt. A pochi mesi dal parto, nel 2002, ogni apparizione in pubblico fu annullata.
Apparizioni che da allora sono state sporadiche e solo negli ultimi tempi si sono fatte più frequenti. Masako è guarita, hanno sussurrato i più. Speriamo non tocchi ora a sua figlia portarsi appresso la brutta bestia oscura.
Andrea Tomasi